Arles è una bellissima cittadina in piena Provenza. Sorge sulle rive del fiume Rodano, che ha contribuito a rendere gloriosa la storia di questa città, e si trova proprio sul limitare del Parco della Camargue. I più dedicano ad Arles solo un giorno, per poi fuggire verso le saline di Salin-de-Giraud o per una gita a cavallo a Saint-Marie-de-le-mer.
Anche noi abbiamo seguito questo percorso, dedicando alle cose da vedere ad Arles solo una giornata o poco più. In realtà è un tempo sufficiente: sebbene ad Arles cose da vedere ce ne siano parecchie, sono tutte piuttosto vicine quindi non si perde troppo tempo in spostamenti o per cambiare parcheggio alla macchina.
Siamo stati ad Arles due volte. La prima in inverno durante un itinerario in Costa Azzurra; la seconda volta è stata durante l’estate dell’anno scorso quando ci siamo concessi un week end in Camargue prima di raggiungere Barcellona per una settimana.
Table of Contents
Arles e le sue origini
La storia di Arles, cittadina provenzale ricca di cultura, parte da molto lontano ma diventa particolarmente importante grazie a Giulio Cesare.
Marsiglia decide di appoggiare Pompeo, ma Giulio Cesare trova ad Arles grossi appoggi, comprese 12 navi costruite dagli arlesiani in appena un mese: allora la cittadina era ancora affacciata sul mare nei pressi della foce del Rodano.Riconoscente ai cittadini, Cesare promuove Arles a Colonia Julia Paterna Arelatensis Sextanorum e facendola di fatto diventare la Roma dei Galli.
Arles gode di ottima fama per diversi secoli, fino alla caduta dell’ Impero Romano nel 476. Da quel momento in poi inizia il declino causato anche dalle invasioni barbariche visigote e dei Saraceni.
Il progressivo interramento del delta del Rodano staccano definitivamente Arles dal mare e dai commerci marittimi, mettendo definitivamente fine alle sue gesta. Dal 1239 passa sotto il controllo diretto dei conti di Provenza.
Arles cosa vedere in un giorno
La lunga e gloriosa storia di Arles ha lasciato significativi monumenti romani a cui si affiancano importanti edifici rinascimentali. Il centro storico è piuttosto raccolto e, sebbene le cose da vedere ad Arles siano molte, è possibile spostarsi praticamente sempre a piedi.
Arles cosa vedere: Hotel de ville
Cominciamo il nostro tour di Arles dal centro, da Place de la Republique. È una delle principali piazze della città e vi si affacciano diversi edifici da non perdere. Il primo è proprio il palazzo del municipio, con la bella facciata seicentesca, che si sviluppa intorno alla Torre dell’Orologio.
Per gli appassionati di architettura è da vedere il soffitto del vestibolo: una grande volta senza appoggi intermedi, sostenuto da dieci paia di colonne.
Al centro di Place de la Republique, davanti all’Hotel de Ville, è collocato anche un obelisco. Apparteneva al circo romano della città e fu trasportato in questa piazza poco dopo la costruzione dell’edificio municipale per celebrare la gloria di Luigi XIV.
Criptoportici romani
Dall’Hotel de Ville si accede anche ai criptoportici, una vera e propria galleria sotterranea di epoca romana. Queste gallerie servivano da fondamenta per l’antico foro romano che occupava proprio l’attuale Place de Republique. Ovviamente non erano frequentate, ma hanno permesso di conservare parti dell’antico insediamento preromano. In seguito alla caduta della colonia i criptoportici furono utilizzati come cantine dagli abitanti della piazza. Oggi sono visitabili partendo proprio dal municipio.
Arles cosa vedere: la Cattedrale di Saint Trophime
Nella stessa piazza, proprio di fianco al municipio, troneggia la facciata della cattedrale di Saint Trophime.
È una chiesa in stile romanico del XII secolo, a dire il vero piuttosto severa all’interno, il che cozza un po’ con il maestoso portale gemino riccamente decorato che si trova all’esterno e che richiama i visitatori. Ricorda un arco di trionfo e rappresenta il top dell’arte romanica provenzale.
In questa chiesa il vescovo Raymond de Bolène incorona Federico Barbarossa nel 1178, e sempre qui nel 1399 Luigi II d’Angiò sposa Jolanda d’Aragona.
Ma la parte sicuramente più bella e attrattiva della chiesa di Saint Trophime è il chiostro, ritenuto il più famoso e pregiato di tutta la Provenza. La particolarità è che è stato costruito con due stili diversi: due gallerie in stile romanico e due in stile gotico.
L’ingresso alla cattedrale è gratuito, mentre per accedere al chiostro di Saint Trophime si paga un biglietto di 3,50 €.
Cosa vedere a Arles: l’ Anfiteatro romano
Cosa vedere a Arles, se non la sua splendida arena?! La sua posizione in pieno centro rende difficile immaginare che un anfiteatro così grande possa nascondersi fra le case e le viuzze strette. Ma questo particolare non fa altro che aumentare lo stupore quando ci si arriva davanti. Un ellisse di 137 x 107 metri in marmo bianco, con due ordini di arcate costituiti da 60 archi ciascuno, dorici in basso e corinzi in alto, poteva ospitare fino a 22 mila spettatori. Qui si sono consumate strenue lotte fra gladiatori e bestie feroci. Fortunatamente da 404 d.C. in poi questo genere di spettacoli viene vietato.
L’arena di Arles subisce anche un lungo periodo di declino. Viene addirittura trasformata in cittadella fortificata: sotto ai suoi archi trovarono posto circa duecento abitazioni. Finalmente nel 1825 viene dichiarato Monumento Nazionale, e un secolo dopo Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Oggi all’interno di questo magnifico anfiteatro vengono organizzati spettacoli di corsa camarghese, in cui uomo e toro si fronteggiano ma senza armi.
L’ingresso è ovviamente a pagamento. Costa 6,50 € e il biglietto è cumulativo con l’Antico Teatro e gli Alyscamps.
Nei pressi dell’Arena si trova anche la piccola e semplice Eglise de-notre-Dame-de-la-Major, ma che regala una bella veduta della città.
Arles cosa vedere: Antico Teatro
L’antico Teatro romano è proprio di fianco all’anfiteatro. È addirittura anteriore ad esso, risalendo al primo secolo dopo Cristo. Anche questo spazio è stato distrutto nei secoli, utilizzato come cava di marmo per costruire nuovo edifici. Fortunatamente a partire dal XVIII secolo si inizia il suo recupero, e oggi è uno dei Patrimoni UNESCO della città di Arles. Non resta molto a dire il vero: i due elementi che saltano subito all’occhio sono quel che resta della vasta gradinata, che poteva ospitare fino a diecimila spettatori, e due alte colonne della scena. Ma ciò che ha comunque ridato vita all’antico teatro di Arles è il suo uso odierno durante gli spettacoli estivi. Oggi come due mila anni fa all’Antico Teatro di Arles si può assistere a spettacoli musicali e teatrali.
Alyscamps, i campi Elisi provenzali
Ogni volta che sento parlare di Campi Elisi mi torna in mente il film Il Gladiatore, quando un Russel Crow morente si immagina in un campo di frumento dorato pronto per affrontare la pace dell’Aldilà.
La stessa sensazione di pace e serenità si respira nella necropoli romana di Arles, chiamata appunto Alyscamps (campi Elisi). Un lungo viale alberato ripara moltissimi sarcofagi in pietra, mentre la piccola chiesa di Saint Honorat fa da sfondo a questo luogo tranquillo ma dall’aria vagamente decadente. La visita richiede circa mezz’ora e il sito si può raggiungere anche a piedi dal centro città.
Van Gogh ad Arles
Oltre ad essere stata la Roma della Gallia, Arles è stata scelta anche da Vincent Van Gogh che in Provenza passò i suoi ultimi anni di vita. Dopo aver studiato luci e colori del freddo nord Europa, lo stravagante Vincent cercava il caldo del Mezzogiorno, e ad Arles trovò estrema soddisfazione e ispirazione.
Durante il suo soggiorno ad Arles, Van Gogh produsse circa duecento dipinti fra cui alcune delle sue più celebri opere: Terrazza del caffè la sera, La casa gialla, La camera di Vincent ad Arles, Notte stellata sul Rodano e tutta la serie dei Girasoli.
Tra l’altro è proprio ad Arles che si verifica l’episodio del litigio con Paul Gaugain e la perdita dell’orecchio di Van Gogh. Passeggiando per la città è possibile ammirare quegli stessi luoghi che lui ha saputo rendere immortali nei suoi dipinti.
Dove dormire ad Arles
Durante il nostro secondo soggiorno ad Arles abbiamo puntato sul risparmio, ma devo dire che siamo stati abbastanza fortunati. Abbiamo alloggiato all’ Hotel Constantin, un due stelle a circa 650 metri dal centro.
L’abbiamo scelto per spendere poco, ma tutto sommato la posizione è abbastanza comoda al centro (ci siamo sempre spostati a piedi), dietro all’hotel c’è un parcheggio gratuito e la colazione è assolutamente abbondante e ricca. La nostra stanza era una quadrupla piuttosto semplice ma spaziosa e pulita.