Uno dei posti più belli che abbiamo visto durante il nostro itinerario nella Tuscia Viterbese è il Parco dei Mostri di Bomarzo.
Bomarzo è un piccolo borgo che come molti in questa zona sorge su una rocca. È un paesino delizioso, benché piuttosto abbandonato a sé stesso. In centro si trovano alcuni punti di interesse degni di nota, come Palazzo Orsini. Ma diciamo che la punta di diamante di Bomarzo è senz’altro il Sacro Bosco, o appunto Parco dei Mostri.
Abbiamo visitato il giardino dei Mostri in un caldo pomeriggio estivo, e qui vi racconto la nostra esperienza, con tutte le informazioni che servono per godere al massimo di questo luogo spettacolare, che farà sognare voi e i vostri bambini.
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Come si raggiunge il Parco dei Mostri
Il Parco dei Mostri si trova nel comune di Bomarzo, che potete raggiungere grazie alla comoda superstrada Viterbo-Orte, dove incontrerete l’uscita Bomarzo.
Lasciate la superstrada e attraversate l’ incrocio in direzione Bomarzo. Il parco si trova poco oltre il centro abitato del paese, sulla sinistra. Imboccate la strada seguendo la segnaletica, e proseguite fiduciosi per un paio di chilometri: non vi ritroverete nel nulla, promesso. Ad un certo punto dovrete svoltare a destra: le indicazioni per il parcheggio saranno evidenti.
E qui arriva già la prima buona notizia: il parcheggio del Parco dei Mostri è gratuito e in buona parte ombreggiato da grandi alberi!
Bomarzo Parco dei Mostri: lasciate ogni speranza voi ch’entrate!
La citazione di Dante non è del tutto casuale, visto che fra le sculture del parco si trova anche Cerbero. Comunque la mia voleva essere ovviamente una battuta spiritosa. Non c’ è nulla di cui aver paura in questo giardino dei mostri, ma anzi sarà divertentissimo scoprirli fra gli alberi, su e giù per scalinate celate dalle fronde.
Perfino l’ingresso al parco è nascosto dalla vegetazione: entrando nel parcheggio, lo trovate alla vostra sinistra.
Il parco dei Mostri di Bomarzo non è, purtroppo, economico: gli adulti pagano 11 euro, i ridotti 8 euro, bambini under 5 gratis.
Insieme ai biglietti vi verrà consegnata una mappa del parco. Il tempo stimato di visita al parco è circa 90 minuti, ma ovviamente ci si può intrattenere per tutto il tempo che si desidera. Per i più piccoli, nei pressi del bar c’è anche un parco giochi.
TRAVEL TIPS: se avete bambini piccoli che camminano poco, abbandonate anche l’idea di portare il passeggino: le scalinate e i terreni sconnessi lo renderanno totalmente inutile. Portate piuttosto un marsupio portabebé.
Parco dei Mostri di Bomarzo: la visita
Prima di tutto dovete sapere che il Sacro Bosco di Bomarzo è stato voluto dal principe Pier Francesco Orsini e dedicato alla moglie Giulia Farnese.
A metà del 1500 era consuetudine costruire giardini all’italiana, progettati secondo linee geometriche precise e simmetriche. Non è il caso del Parco dei Mostri, che appare invece come qualcosa di totalmente casuale nella disposizione delle statue e dei sentieri.
Una volta entrati vi ritroverete nell’area bar e shop. Dirigetevi verso la porta scorrevole per uscire all’aperto. Qui ci sono le toilettes e un piccolo parco giochi, oltre al sentiero lastricato che vi porterà al parco.
Riconoscerete l’ingresso per la grande porta ad arco. Il percorso si svolge svoltando a destra, tranne per 3 sculture che si trovano invece a sinistra dell’ingresso, in un vialetto a fondo chiuso.
Il percorso non è troppo segnalato, conviene tenere la mappa a portato di mano per non perdersi neanche un mostro.
Non ci sono didascalie o cartello esplicativi vicino alle sculture, quindi lasciate libera l’immaginazione e godetevi la passeggiata. Troverete scalinate in pietra, fontane, piccoli teatri. Ogni cosa è scolpita con cura.
Se vi state chiedendo come sia stato possibile trasportare nel bosco sacro queste enormi sculture, dovete sapere che sono state scolpite esattamente nel punto in cui si trovano: in quest’area infatti si trovavano grossi blocchi di pietra che hanno reso possibile la creazione del mostruoso giardino.
La scultura simbolo del parco dei Mostri è un grande viso con la bocca spalancata, pronta a ingoiare chiunque passi di lì. Sulla bocca è scolpita la scritta
Ogni pensiero vola
Questo è solo uno dei tanti messaggi enigmatici che sono disseminati nel parco, e che ancora oggi fanno discutere gli storici.
E ancora enormi elefanti, draghi, il Pegaso, divinità varie, spesso accompagnate da messaggi contrastanti, come quello della casa pendente:
Animus fit quiescendo prudentior ergo
che si può tradurre con “riposando l’animo diventa migliore”, ma non certo in questa abitazione storta dove è impossibile mantenere l’equilibrio!
A ricordo di Giulia Farnese è stato scolpito anche un piccolo mausoleo, a lei dedicato.
Lungo il percorso si trovano diversi punti in cui ci si può riposare all’ombra. Non ci sono invece punti ristoro e toilettes, che rimangono vicino all’ingresso. Vi ricordo inoltre che al Parco dei Mostri non sono ammessi animali, tranne i cani guida per non vedenti. Per tutte le info cliccate qui.