Mentre la nostra quarantena si protrae ormai da 8 settimane, si guarda con timidezza alla data fatidica del 4 maggio, termine della corrente ordinanza, e all’estate che incombe. In un Paese che vive di turismo come l’Italia, questo è proprio uno dei settori da dove ripartire per evitare il collasso generale della nostra economia.
Nell’attesa che vengano prese decisioni definitive e date indicazioni precise, si comincia a parlare di Turismo di Prossimità. Ma di cosa si tratta esattamente?
Table of Contents
Cos’è il Turismo di Prossimità
Come tutti immaginiamo, questa estate 2020 non sarà come le altre. Distanza sociale, uso di dispositivi di protezione personale, app che monitoreranno il nostro stato di salute: sono tutte condizioni che cambieranno il nostro modo di andare in vacanza quest’estate. Difficilmente potremo prendere aerei per volare all’estero, e i posti su treni e autobus saranno contingentati. L’automobile sarà il mezzo più utilizzato, in grande stile anni ’80, e gli spostamenti saranno probabilmente limitati.
Il Turismo di Prossimità consiste proprio in questo: andare in vacanza vicino a casa, prediligere posti all’ aperto ed evitare assembramenti.
Fra i luoghi più gettonati e da riscoprire, sembrano esserci i tanti piccoli borghi italiani: paesini che hanno conservato le loro caratteristiche nell’arco dei secoli, particolarmente curati e restaurati dal punto di vista architettonico. Luoghi dove riscoprire il gusto della vacanza italiana.
In questo post vi suggerisco una decina di questi piccoli borghi, sparsi per tutto lo stivale, intorno ai quali costruire itinerari per una vacanza lenta, all’insegna del rispetto per gli altri e per l’ambiente.
10 borghi da scoprire dopo il Coronavirus
Arquà Petrarca
Cominciamo dal Veneto. Non vado ad Arquà Petrarca da moltissimi, troppi anni. Ci andavo spesso da bambina quando mi recavo a trovare i miei nonni in provincia di Padova.
Arquà Petrarca si trova sui colli Euganei, incastonato ai piedi del Monte Piccolo. Oltre a far parte dei Borghi più belli d’Italia, dal 2011 è anche Patrimonio UNESCO. La sua storia è antichissima, nei pressi del borgo si trova addirittura uno dei siti palafitticoli più importanti d’Europa, risalenti all’Età del Bronzo.
Il suo paesaggio agreste ha attirato l’attenzione del poeta Francesco Petrarca che, in cura alle terme di Abano, decise di stabilirvisi nel 1370. Il Petrarca descrive Arquà come un paese circondato da boschi e vigneti, e non lo abbandona più fino alla sua morte.
La tomba del poeta è una delle cose da vedere ad Arquà Petrarca, anche perché si trova sul sagrato della chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta, originaria dell’anno Mille circa. Inoltre diversi edifici in stile gotico caratterizzano il borgo.
Arquà Petrarca si inserisce facilmente in un itinerario nella province di Padova, Vicenza e Venezia, ma senza soffermarsi sulle città e i loro musei. Con le sue decine di sentieri, il Parco Regionale dei Colli Euganei saprà accontentare tutti gli amanti del trekking e della mountain bike. Per gli amanti dell’arte invece in circa mezz’ora si può raggiungere Padova ed imbarcarsi su un tipico Burchiello per navigare lungo le acque placide del fiume Brenta. Sulle sue rive sorgono le famose ville della Riviera del Brenta, mentre nel vicentino si collocano le ville palladiane.
Castellaro Lagusello
In questo minuscolo borgo, sulle colline moreniche mantovane, il tempo sembra essersi fermato. Ci troviamo nel comune di Monzambano, nelle campagne dell’ Alto Mantovano. Raggiungere Castellano Lagusello è molto semplice: percorrendo l’ autostrada A4 Milano-Venezia si prende l’ uscita Peschiera per chi arriva da Venezia, oppure quella di Sirmione per chi arriva da Milano. Lasciata l’ autostrada ci si immerge velocemente nelle strade tortuose che seguono i profili delle colline.
Il nome di questo paesino già ci parla delle sue peculiarità: un castello e un laghetto, dalla caratteristica forma a cuore. Il borgo è molto piccolo, lo si gira in un’ ora o poco più, ma prendetevi tempo per visitare il giardino davanti al laghetto, per scoprire il camminamento sopra le mura del castello, oppure per assistere a una partita di tamburello: un gioco antico sviluppato soprattutto in Lombardia e che vede le squadre di Castellaro Lagusello presenti nei campionati nazionali e internazionali ininterrottamente dal 1946.
Infine non ci si può sottrarre dal provare il piatto tipico locale: i capunsei, magari accompagnati da un buon merlot di una delle tante cantine locali. I capunsei sono gnocchi di pane e formaggio grana impastati con il brodo. Originariamente questo impasto veniva utilizzato come ripieno per il cappone, da cui il nome.
Che itinerario costruire intorno al borgo di Castellaro Lagusello? Ci troviamo ad appena una decina di chilometri dal lago di Garda, con un’ infinità di possibilità: altri paesi da vedere assolutamente sono Sirmione e Peschiera per una passeggiata o una sosta su una delle tante spiagge. Il modo più semplice per raggiungere il lago è in bicicletta, percorrendo la ciclabile Mantova-Peschiera che passa per Monzambano, a pochi chilometri da Castellaro Lagusello.
Per gli amanti del nettare di Bacco, in questa zona è possibile fare un vero e proprio wine-tour fra le tante cantine locali che punteggiano le colline moreniche. I vitigni coltivati qui sono, a mero titolo di esempio: Merlot, Cabernet, Garganega fra i rossi e Tocai, Chardonnay e Pinot fra i bianchi. Alcune cantine producono anche ottimi passiti da accompagnare alla buonissima torta sbrisolona.
Neive
Parlando di ottimi vini, spostiamoci in Piemonte, nelle terre dei grandi vini piemontesi come il Barolo e il Barbera. Il piccolo comune di Neive si trova proprio sulla strada dei vini delle Langhe-Roero, i cui paesaggi sono Patrimonio UNESCO. La parte più antica del paese sorge sulla punta di una collina, mentre la Neive recente, chiamata Borgonuovo, si è sviluppata ai suoi piedi. Questo ha permesso al paese medievale di rimanere intatto, senza rimaneggiamenti che lo stravolgessero.
Per scoprire di più su Neive e sugli itinerari nei dintorni puoi leggere Cosa vedere nelle Langhe.
Bobbio
Eletto Borgo dei Borghi d’Italia sul finire del 2019, Bobbio è certamente una meta da visitare quest’estate. L’estate infatti è sicuramente il periodo migliore per sfruttare tutte le possibilità che la Val Trebbia, in provincia di Piacenza, mette a disposizione.
A Bobbio vi sono diversi edifici che meritano una visita accurata, come il castello dei Malaspina e l’antichissima Abbazia di San Colombano, fondata dal monaco Irlandese nel lontano 614 d.C. e che ospita le sue spoglie.
Ma sicuramente il simbolo della città di Bobbio è il famoso Ponte Gobbo che attraversa il fiume Trebbia: un manufatto medievale con arcate irregolari che lo rendono quindi gibboso e sbilenco. Ovviamente c’è una leggenda dietro alla forma bizzarra del ponte: sarebbe stato il diavolo in persona a costruirlo e a colpirlo con un calcio dopo essere stato gabbato da San Colombano.
Ad ogni modo, sotto al ponte scorrono le placide e azzurre acque del fiume Trebbia, che in estate si tramuta in popolare località balneare. A pochi chilometri sorge anche Brugnello, minuscolo borgo in pietra dove le anse del Trebbia e le colline circostanti sono ancora più suggestive.
Bobbio si trova lungo la Strada Statale 45 che collega Genova a Piacenza.
Offagna
La regione Marche è un susseguirsi di colline dolci e borghi medievali. Fra tutti, Offagna è uno dei più affascinanti grazie alla sua rocca svettante e alla terrazza affacciata sulla valle sottostante.
Si trova in provincia di Ancona, dalla quale dista appena 15km, ed è facilmente raggiungibile dall’autostrada A14.
Offagna è anche insignito della bandiera arancione, che premia i comuni italiani che danno risalto alle risorse locali e che sviluppano una vera e propria cultura dell’accoglienza.
La Rocca di Offagna è un esempio perfettamente conservato di architettura militare. Sorta nel 1456, si compone delle mura di cinta e di un mastio centrale, visitabile. L’ingresso nelle mura ospita anche il Museo della Rocca, con collezioni riguardanti armi e bardature militari medievali.
Ad Offagna sono presenti diversi B&B e agriturismi, nonché un’area camper per ospitare i turisti. È un’ottima punto di partenza per esplorare gli altri borghi medievali delle Marche, come Recanati, Montelupone, Offida, e il selvaggio monte Conero, con percorsi di trekking e le rinomate spiagge.
Sovana
Sovana è un gioiello medievale. Si trova in Toscana, in provincia di Grosseto. Le casette in pietra gialla e la piazza lastricata di mattoni rossi la rendono un luogo tanto bello da sembrare finto. Eppure è tutto vero a Sovana: le antiche chiese (di San Mamiliano, di Santa Maria Maggiore e la concattedrale di San Pietro)e i palazzi civili come Palazzo Pretorio sono tutti risalenti all’Alto Medioevo o di poco posteriori.
Oggi Sovana è una macchina turistica, con molti negozi di artigianato e strutture ricettive. Ma resta un luogo estremamente affascinante e che vale la pena vedere.
Oltre a Sovana, in questa zona del sud della Toscana troviamo altri magnifici borghi scavati nel tufo come Pitigliano e Sorano, e ancora le splendide terme di Saturnia.
Civita di Bagnoregio
Ha il fascino decadente dei luoghi dimenticati questo minuscolo borgo dell’Alto Lazio, immerso nei territori dell’antica Tuscia. Civita di Bagnoregio ha la peculiarità di sorgere su una rupe di tufo isolata da tutti i paesi circostanti. Unico legame con il resto del mondo è lo stretto e lungo ponte che la collega a Bagnoregio, di cui Civita è frazione. Il suo soprannome, tutt’altro che felice, è la città che muore. Affacciarsi al belvedere e vederla così fragile e distante eppure spavalda e sprezzante, riempie gli occhi di emozione. A Civita di Bagnoregio concedetevi una passeggiata fra i vicoli senza fretta. Ogni angolo qui è location per la foto perfetta. Per godere appieno della sua solitudine ci si può fermare per la notte, quando i lavoratori e la maggior parte dei turisti se ne vanno, e a Civita rimangono solo gli 11 residenti o poco più.
Intorno a Civita di Bagnoregio c’è un mondo da scoprire: tutta la Tuscia con i siti etruschi, il lago di Bolsena per un bagno rinfrescante, Bomarzo con il suo Parco dei Mostri.
Otranto
Arriviamo in Puglia, nel punto più orientale dello Stivale. Dedalo di vicoli protetti dalle mura difensive del castello Aragonese, Otranto è la vera cittadina portuale. La sua posizione è stata sua croce e delizia nella Storia: punto strategico per salpare ed esplorare il mare, ma altrettanto esposta agli attacchi stranieri. Da Otranto sono passati greci, bizantini, longobardi, e ognuno ha lasciato un suo segno indelebile nella città. Quel che è certo è che gli Otrantini sono un popolo accogliente, e visitare Otranto sarà un piacere.
Ma Otranto non è famosa solo per il suo borgo antico. Qui troviamo alcune delle spiagge più belle d’Italia, come la Baia dei Turchi e i laghi Alimini. E tutto intorno il Salento da scoprire. Si può fare base a Otranto e spingersi fino alla costa ionica, più sabbiosa e bassa, raggiungere Lecce e Gallipoli e ovviamente cenare in una tipica masseria, magari assistendo a uno spettacolo di taranta.
Aci Trezza
Rinomata località balneare della Sicilia, frazione di Aci Castello, Aci Trezza si trova in provincia di Catania, affacciato su un tratto di costa sfiorato dal mito: la riviera dei Ciclopi. I grandi faraglioni che si innalzano dalle acque azzurre del Mediterraneo sarebbero stati scagliati dal ciclope Polifemo, nel tentativo di bloccare la nave di Ulisse.
Come se non bastasse, Giovanni Verga ha ambientato qui uno dei sui capolavori, esempio di Verismo italiano: I Malavoglia.
I motivi per visitare Aci Trezza sarebbero già sufficienti. Se ci aggiungiamo il porticciolo colorato, il profumo di salsedine e l’ottima cucina, direi che il gioco è fatto.
Aci Trezza si inserisce facilmente lungo un itinerario nella Sicilia Orientale, visitando tesori come l’Etna, Noto, Modica.
Carloforte
Non si può lasciare la Sardegna fuori da questa lista…Sperando che quest’ estate i traghetti ci facciano raggiungere questa magnifica isola. In Sardegna ci sono luoghi affollatissimi (penso ad esempio alle spiagge di Alghero, o alla spiaggia della Pelosa di Stintino) ma ci sono ancora piccoli borghi nascosti e abbastanza fuori dal grande afflusso turistico, vuoi per la loro posizione, vuoi perché lo sviluppo del settore terziario è arrivato tardi. Uno di questi borghi è Carloforte.
Situato sull’isola di San Pietro, nell’ estremo sud ovest della Sardegna, Carloforte ha una storia particolare: è stato fondato infatti da famiglie di pescatori liguri originarie di Genova e Peglio, che colonizzarono l’isola alla fine del Settecento. Ancora oggi il legame con quelle terre è molto sentito. Carloforte è un dedalo di viuzze con scorci mozzafiato sul mare e sul caratteristico porticciolo. Tutto intorno, un alternarsi di spiagge candide e scogliere. Qui si trova anche il faro più occidentale d’ Italia. A Carloforte, come in altre aree del sud della Sardegna, stazionano i fenicotteri nel territorio delle antiche saline.
Essendo San Pietro un’ isola, gli spostamenti sono un po’ limitati, ma una settimana di relax qui non deluderà di sicuro gli amanti del mare.
23 comments
Ma che meraviglia! alcuni luoghi sono davvero fantastici!
avendo un fidanzato toscano, non nascondo il mio amore per la toscana! Infatti, ho anch’io un blog dove parlo dei posti che ho visitato e la Maremma è piena di borghi tutti da scoprire
Ti lascio il link caso ti interessasse dare un’occhiata https://www.wanderlustintravel.com/it/paesini-da-visitare-in-maremma/
grazie comunque per avermi fatto scoprire altri posti favolosi da visitare!
Eh si, la Maremma è piaciuta moltissimo anche a noi 😍. Grazie di essere passata di qui!
L’articolo che stavo cercando! Mi affascina tantissimo Offagna, di cui, confesso, non conoscevo l’esistenza e poi Otranto… che sogno visitare da una vita!
Non vedo l’ora di tornare a girare per borghi e paesini italiani durante il weekend. Grazie per questo articolo per i molti spunti, per i futuri viaggi!
Bellissimi tutti i borghi citati, molti non li conoscevo. Ho visitato solo Aci Trezza tra tutti. E sinceramente non vedo l’ora riaprano le frontiere per tornare in Italia e scoprire la mia regione.
Non avevo ancora sentito parlare di turismo di prossimità, ma il tuo articolo è la guida che stavo cercando!
Quando vado in un nuovo paese o città quello che più mi attrae sono i loro borghi, li trovo caratteristici e pieni di storia
Girare per i piccoli borghi italiani è la mia passione ti suggerisco l’Umbria è una vera favola e lì di borghi ce ne sono parecchi!
Ciao adoro l’Italia e credo di averne visto molti di luoghi fantastici, stupendi quei piccoli borghi tranquilli dove passeggiare e godere della natura
Quanta bellezza si nasconde in ogni angolo d’Italia! Alcuni borghi dell’articolo proprio non li conoscevo e sono un’ottima idea per una vacanza diversa quest’estate.
Abitando a Padova confermo che Arquà Petrarca è veramente un gioiello! Consiglio di andarci durante la festa della giuggiola che si svolge in Ottobre dove la città viene vestita a festa medievale. E poi i colli euganei sono uno spettacolo nelle mezze stagioni! Sai che esiste anche un’alta via da percorrere a piedi? Ne ho scritto un articolo a riguardo se può interessarti per la prossima visita https://www.bagaglioleggero.it/unalta-via-sui-colli-euganei/ è decisamente lunga, ma si può anche decidere di spezzare in più giorni.
Senza realmente saperlo, noi Viaggiatori per caso siamo dei grandi sostenitori del Turismo di Prossimità. Lo abbiamo sempre definito “fare i turisti a casa nostra” ma fondamentalmente è la stessa cosa, e devo dire che valorizzare i posti vicini a casa spesso riserva grandi sorprese!
Scopriremo al meglio le grandi bellezze della nostra Italia
E soprattutto quelle più vicine
Che post meraviglioso ed intelligente. Noi quest’anno abbiamo deciso che se si potrà fare vacanza sara sicuramente in Italia. Abbiamo un patrimonio unico al mondo ed in questo momento è da preservare. Di questi borghi ho visto solo Neive. Veramente bello, anche tutto l’intorno. Post salvato per tempi migliori ☺️
Grazie, anche noi resteremo in Italia!
Il turismo di prossimità è qualcosa che non ho mai calcolato finché stavo in Italia, e ora me ne pento amaramente. Per anni volevo scappare all’estero, ed ero attratta dai posti grandi, caotici, densi. Poi sono cresciuta (invecchiata 😄) e ora un tipo di turismo di questo tipo mi sembra la perfezione in terra. Sono contenta se almeno la situazione attuale farà riscoprire ad altri come me (che in Italia, ahimé, chissà quando ci torno) tante piccole cose belle e vicine di cui non erano a conoscenza!
(Vorrei tantissimo vedere anche Aci Trezza, perché amo moltissimo i Malavoglia 😍)
Io ero come te… (oddio beh amo ancora andare lontano!!) comincio ad apprezzare le mete prossime a casa, magari da raggiungere in bicicletta… (vabbè non allarghiamoci troppo😂)
Apprezzo molto l’attenzione rivolta a questi preziosi goielli, al di là della conclamate mete, oasi di felicità.
Grazie!
Speriamo veramente di poter visitare questi posti presto!
Grazie
Abitando vicino ad Arquà confermo che vale decisamente la pena! Offagna lo ricordo dall’infanzia perché d’estate c’è una festa a tema streghe, sono tutti in strada travestiti e per i bambini è bellissimo! A Civita di Bagnoregio non ci sono stata, ma siccome l’hanno messa in una canzone Le Coliche mi fido a prescindere 😀
Io adoro Arquà… Dei 10 posti che ho menzionato sarebbe il primo dove andrei!
dei borghi da te proposti li ho visitati tutti tranne Neive, Carloforte e Castellaro Lagusello, che non mancherò di visitare appena possibile. Confermo che sono tutti borghi bellissimi. il mio preferito è Civita di Bagnoregio
Civita ha un fascino unico!