Aggiornato aprile 2021
Una vera foresta in piena pianura, raggiungibile in auto o in bicicletta da Mantova: escursione al Bosco della Fontana
Ci troviamo a Marmirolo, in provincia di Mantova. Lungo la bellissima ciclabile Mantova-Peschiera (il più noto percorso cicloturistico mantovano) si incontra questa oasi di verde e di pace: la Riserva del Bosco della Fontana, ampia 236 ettari, ovvero tutto ciò che resta della foresta planiziale che ricopriva la pianura Padana.
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Il Bosco della Fontana e la sua storia
Il Bosco della Fontana conosce nei secoli periodi di successo e altri di declino.
Nel XII secolo questa porzione di territorio viene acquistata dalla nobile famiglia Gonzaga con l’intento di creare una riserva di caccia privata. È di quest’epoca la fontana quadrilobata che dà il nome alla Riserva.

Nel 1592 il duca Vincenzo I Gonzaga fa costruire la palazzina di caccia che possiamo ammirare tutt’ora, e che è il maggior punto di interesse storico del Bosco della Fontana.
Nel 1632 il duca Carlo I Gonzaga-Nevers fa edificare anche un eremo per ospitare alcuni frati Camaldolesi.
È con la fine della dinastia dei Gonzaga come Signori di Mantova e il passaggio dei territori sotto il regno Asburgico che comincia il degrado del Bosco della Fontana: ben presto il monastero viene soppresso e i frati cacciati. La foresteria viene inizialmente conservata e utilizzata come polveriera, e infine anch’essa demolita.
Dell’eremo oggi rimangono solo alcuni ruderi in cemento.
Il Bosco ha rischiato più volte di essere distrutto, finché nel 1910 passa sotto al Demanio Forestale. In realtà ciò non basta a proteggerlo da tagli e disboscamenti effettuati fra i due conflitti mondiali.
Nel 1976 diventa Riserva Naturale Biogenetica, con la particolarità di mantenere e ripristinare il legno morto quale habitat necessario alla sopravvivenza degli organismi saproxilici (in controtendenza rispetto alla normale gestione di una foresta, che prevede invece la rimozione del legno morto).
Oggi il Bosco della Fontana rientra nei territori protetti del Parco del Mincio ed è gestito dal Nucleo Carabinieri Biodiversità di Verona.
Bosco della Fontana: i percorsi tematici
Il Bosco della Fontana presenta tre percorsi tematici che ci accompagnano alla scoperta del territorio. Questi si snodano solo in una piccola porzione della riserva: circa la metà della foresta infatti non è accessibile all’uomo, ma destinata al proliferare delle specie animali che la abitano in un ambiente tranquillo e non antropizzato. Un’altra porzione invece è aperta al pubblico solo dal dal 1 settembre a fine febbraio: nei mesi della primavera-estate qui nidifica il nibbio bruno.
Il parco del Bosco Fontana è organizzato in lunghi viali rettilinei che convergono in diverse piazze concentriche. La maggior parte dei viali attraversa la fitta vegetazione, mentre una piccola parte (non meno affascinante) attraversa i prati stabili alle spalle della palazzina di caccia.
È in questo contesto che si snodano i tre percorsi: Life-Natura, Naturalistico e Storico-Artistico.
Percorso Life-Natura
Il percorso Life-Natura, lungo 1,7 chilometri, illustra la gestione dell’ecosistema forestale del Bosco della Fontana.
Questo sistema fu adottato 25 anni fa e comprende la presenza di legno morto. Circa un terzo delle biodiversità presenti nel bosco necessitano, in almeno una fase della loro vita, della presenza di legno morto come nutrimento, riparo, nidificazione o riproduzione. I vari pannelli presenti lungo i viali del percorso Life-Natura illustrano proprio l’importanza del legno morto per gli organismi saproxilici.

Perché proprio al Bosco della Fontana è stato adottato questo modello di gestione? Grazie alla conformazione del terreno: il sottosuolo presenta uno strato di ciottoli molto compatto che impedisce alle radici degli alberi di scendere in profondità e ancorarsi al terreno. Questo comporta che, durante eventi meteorologici di una certa rilevanza, alcuni alberi vengano sradicati e cadano al suolo, divenendo legno morto.
Il simbolo del Bosco della Fontana è il cervo volante ( Lucanus cervus), il principale insetto saproxilico presente.
Percorso Naturalistico
Il secondo percorso all’interno del Bosco della Fontana è quello Naturalistico.
Con i suoi 2,6 chilometri di lunghezza è il più lungo dei percorsi tematici.
Questo percorso è volto a guidare il visitatore alla scoperta della flore e della fauna del Bosco della Fontana.
Mentre il primo percorso si svolge completamente all’interno del Bosco, il percorso Naturalistico attraversa anche i prati e la zona umida dell’acquitrino.
Fauna del Bosco della Fontana
Il Bosco della Fontana ospita una fauna moto ricca e diversificata. Non è semplice osservarla: questa infatti tende a dimorare nell’area di foresta inaccessibile all’uomo.
È abbastanza frequente incontrare le lepri nel grande prato della fontana, mentre è molto più difficile avvistare i caprioli e lo scoiattolo rosso.
Per quanto riguarda l’avifauna, abbiamo già menzionato il nibbio bruno, che in questa foresta nidifica in estate al rientro dalla migrazione in Africa subsahariana. Purtroppo il numero di coppie di nibbi che torna in estate va via via diminuendo, ma è ancora possibile vederli librarsi nel cielo sopra al bosco.
Sono inoltre presenti gli aironi, che ormai popolano abbondantemente questa parte della pianura padana. È molto frequente avvistare nel Rio Bagotta, il corso d’acqua che attraversa il Bosco della Fontana.
Anche le cicogne fanno qualche comparsata dal vicino Parco delle Bertone, sede del centro di recupero della cicogna bianca.
Anche se all’apparenza meno attraenti, al Bosco della Fontana sono presenti anche alcuni insetti davvero interessanti.
Abbiamo già menzionato il cervo volante, un coleottero con grandi mandibole che sembrano corna.
Spicca poi la farfalla Licena delle paludi, protetta a livello europeo, che con le sue ali arancioni è facilmente visibile nel verde del bosco e della prateria.

Ma il mio preferito resta la libellula denominata Splendente comune: il maschio è di un incredibile blu metallizzato, mentre la femmina è verde.
Durante il percorso i pannelli informativi offrono tante informazioni su queste e altre specie presenti nel Bosco della Fontana.
La Flora del Bosco della Fontana
La foresta autoctona del Bosco Fontana è costituita dal carpino bianco e da due specie di quercia, il cerro e la farnia. Le querce raggiungono anche i trenta metri di altezza, svettando su tutte le altre specie arboree presenti, quali acero campestre, ciliegio selvatico, il frassino meridionale e l’ontano nero, questi ultimi collocati soprattutto lungo il Rio Begotta poiché prediligono ambienti più umidi.
Per quanto riguarda gli arbusti si trovano principalmente nocciolo, biancospino e corniolo.
Non mancano poi specie erbacee che danno bellissime fioriture dalla primavera all’autunno: anemoni, bucaneve, aglio ordini e molti altri.

Percorso storico-culturale
Il terzo e ultimo percorso a tema all’interno del Bosco della Fontana è quello storico-culturale.
È un percorso di grande valore soprattutto per quanto riguarda la palazzina di caccia dei Gonzaga.
Ma cominciamo dall’inizio: il primo punto di interesse si trova proprio nei pressi del cancello di ingresso del bosco, ed è il masso del Monte Grappa. Una targa commemorativa del 1935 ricorda il fondamentale apporto di legname dal Bosco Fontana per costruire i ponti sul fiume Piave.
Si prosegue fino ai ruderi dell’eremo dei Camaldolesi situato nella grande prateria. In realtà resta poco più di un frammento di muro in cemento, ma la storia del monastero risale al XVII secolo. Lungo l’adiacente viale alberato si trova un pannello informativo.
Proseguendo proprio lungo questo viale si raggiungono sia la famosa fontana quadrilobata del XII secolo, che dà il nome alla Riserva, sia la palazzina di caccia perfettamente conservata.
La Palazzina di Caccia del Bosco Fontana

Questo edificio è certamente il fulcro storico-culturale della Riserva del Bosco della Fontana.
La palazzina, voluta da Vincenzo I Gonzaga, si presenta come un castelletto con quattro torri e un corpo centrale con un grande loggiato tripartito. L’architetetto era il cremonese Giuseppe Dattaro,ma fu terminato da Antonio Maria Viani che si occupò anche degli affreschi.
La palazzina è circondata da un fossato e la porzione di giardino con la fontana era proprio il giardino privato dell’edificio.
Purtroppo la palazzina non è visitabile se non in alcune giornate organizzate dal FAI.
Sia il loggiato esterno che gli interni sono finemente affrescati, con chiari richiami anche a Palazzo Te.
La loggia esterna riporta scene di caccia, mentre gli affreschi interni celebrano il duca di Mantova Vincenzo I.
Di fronte alla palazzina di trova una bella radura ombreggiata con tavoli da pic-nic e nei pressi anche l’unica fontanella con acqua potabile.
Bosco della Fontana: orari e regole d’accesso
Il Bosco della Fontana è una Riserva protetta e fa parte dei territori del Parco del Mincio.

🚶L’ingresso è consentito solo a piedi e solo lungo i viali accessibili. Quindi niente biciclette, motocicli o monopattini. Davanti all’ingresso è disponibile una rastrelliera per parcheggiare le biciclette.
🐕 Non è consentito entrare con animali domestici e tantomeno introdurre specie animali o vegetali da abbandonare nel parco.
🥀 È vietato raccogliere funghi, piante o animali. In caso di avvistamento di animali feriti avvisare il Nucleo Carabinieri Biodiversità o le guardie zoologiche.
🔥 Assolutamente vietate accendere fuochi e tenere comportamenti volti a turbare la quiete della Riserva.
Orari di Apertura
Il Bosco della Fontana è aperte tutto i giorni dell’anno tranne i MARTEDI e i VENERDÌ.
Dal 1 marzo al 31 ottobre: dalle 9,00 alle 19,00
Dal 1 novembre al 28 febbraio: dalle 9 alle 17,00
Apertura e chiusura del cancello di ingresso sono automatizzate.
5 comments
Un altro posto che non conoscevo e che mi ispira tantissimo! Che bello il Bosco Fontana!
Che bel posto! Essendo abbastanza vicino a Brescia, capiterò da queste parti.
Intanto me lo segno così non mi dimentico.
Grazie del suggerimento 😉
Cristiana grazie a te scopriamo una zona poco valorizzata. Questo parco è un vero incanto
ciao Maria Rita, grazie del commento! E’ vero, il Bosco Fontana è poco proposto negli itinerari turistici, e gli eventi che vi si tengono nel corso dell’ anno si contano sulle dita di una mano. Ma credo che questo sia un modo per preservare il delicato ecosistema del parco.
grazie. Mantova e la sua provincia sono poco conosciute ma hanno tanto da offrire!