La Cappella degli Scrovegni, interamente affrescata da Giotto da Bondone, è una delle più importanti opere dell’arte occidentale
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Dove si trova la Cappella degli Scrovegni
La Cappella degli Scrovegni è uno scrigno di tesori: mille metri quadri di affreschi raccontano alcune vicende del Vecchio e Nuovo Testamento.
Siamo a Padova, in pieno centro città La cappella degli Scrovegni si trova in piazza degli Eremitani, sul terreno che in passato ospitava l’antica arena romana.
Nasce come Cappella privata, ma oggi fa parte del Complesso degli Eremitani, ovvero i Musei Civici di Padova.
Quando si arriva alla piazza, vi troverete davanti alla chiesa degli Eremitani. Niente di più semplice pensare che la Cappella degli Scrovegni faccia parte di questo luogo di culto, ma no, non è così. La Cappella degli Scrovegni sorge isolata dagli altri edifici del complesso.
Ciò non toglie che la chiesa degli Eremitani sia un altra chicca della città di Padova: la sua storia secolare è travagliata, visto che fu bombardata nel 1944 durante la seconda guerra mondiale. L’ingresso è gratuito e vale sicuramente la pena entrarci.
Uscendo dalla chiesa degli Eremitani tenete la destra e costeggerete il giardino antistante il Museo degli Eremitani, dove si trova anche la biglietteria per la Cappella degli Scrovegni.
Cappella degli Scrovegni: la storia
Ma quando viene costruita la cappella? E con quale scopo?
Per scoprirlo dobbiamo tornare indietro all’Anno Domini 1300.
Il ricco banchiere Enrico Scrovegni acquista l’area di terreno occupata dai ruderi dell’antica arena romana per costruirvi quella che sarà la cappella privata di famiglia. Questa ospiterà le sepolture della famiglia Scrovegni.
Il vero scopo di Enrico però è quello di espiare le colpe del padre, Reginaldo Scrovegni, famosissimo usuraio padovano. Pensate che alla morte di quest’ultimo nel 1290, la folla padovana assalì e diede alle fiamme la casa di famiglia, perché fosse ben chiaro quanto detestavano il defunto.
Per questo pochi anni dopo Enrico tenta di riabilitare la figura paterna, decidendo di lasciare accessibile la Cappella degli Scrovegni come luogo di culto per i padovani.
L’operazione di espiazione comunque non deve essere arrivata troppo lontano, visto che pochi anni dopo Dante Alighieri collocherà Reginaldo nel suo Inferno, nel girone dei violenti contro natura e arte.
Ad ogni modo Enrico vuole rendere la Cappella degli Scrovegni un luogo davvero speciale: all’architettura sobria e lineare contrappone la ricchezza degli affreschi. Per fare ciò si rivolge al più famoso e rivoluzionario pittore dell’epoca: Giotto di Bondone.
Giotto aveva già dato grandi prove delle sue doti a Firenze, nella Basilica di Santa Maria Novella, e ad Assisi, con gli affreschi della Basilica di San Francesco, e la sua fama si era già estesa a tutte le corti italiane.
Cosa vedere nella Cappella degli Scrovegni: il ciclo di affreschi di Giotto
Giotto rispetta fedelmente il lavoro commissionatogli da Enrico Scrovegni: un ciclo di affreschi con storie dal Vecchio e Nuovo Testamento, realizzato nel tempo relativamente breve di 855 giorni, fra il 1303 e il 1305.
Disposti su quattro fasce, gli affreschi occupano l’intera superficie della cappella.
Il ciclo si può suddividere idealmente in cinque parti: la Vita di Maria, la Vita di Gesù e I Vizi e le Virtù, raccontanti sulle pareti principali dell’edificio; Il Giudizio Universale che occupa interamente la parete controlaterale; il cielo stellato, ossia la volta celeste che ricopre la volta della Cappella.
Nel suo ciclo Giotto racconta anche alcune novità che lo rendono un vero precursore artistico. È infatti il primo a dipingere un vero bacio dato per amore (quello fra Gioacchino ed Anna, genitori della Vergine Maria) ed è ancora una volta il primo a dipingere in modo quasi “scientifico” un astro celeste da lui stesso osservato: è la cometa di Halley, che attraversò i cieli italiani nel 1301: Giotto la riprodurrà fedelmente nel riquadro dedicato all’Annunciazione ai Magi, abbandonando l’idea della stella a 5 punte dell’iconografia classica.
Cappella degli Scrovegni: come si svolge la visita
Come per molte opere d’arte, i segni del tempo si sono manifestati anche sugli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni.
Un importante restauro era stato messo in atto nei primi anni del nuovo millennio, ma questo non è sufficiente a rallentare il deteriorarsi della pittura.
Il principale nemico di queste opere sono l’inquinamento e le variazioni di umidità e temperatura
Per questa ragione la Cappella degli Scrovegni è dotata di una camera chiamata Corpo Tecnologico Attrezzato, che ha lo scopo di mantenere costante la qualità dell’aria.
Prima dell’ accesso ogni visitatore dovrà subire un processo di “purificazione” sostando nella Corpo Tecnologico.
La visita alla Cappella degli Scrovegni dura esattamente 30 minuti.
I primi 15 verranno trascorsi nel C.T.A., comodamente seduti e nella quale si può visionare un video che racconta la storia del luogo e una spiegazione del ciclo di affreschi giotteschi.
Passati 15 minuti, un operatore consentirà l’apertura della porta che permette di accedere alla Cappella. La permanenza qui sarà di 15 minuti esatti. Al termine di questo tempo verrà richiesto di accomodarsi all’uscita per permettere al gruppo successivo di entrare.
Non appena si entra nella Cappella degli Scrovegni, dal lato dell’ altare, si viene completamente avvolti dalle narrazione affrescate sulle pareti. La sensazione che si prova è quasi di sopraffazione davanti a tanta avvolgente bellezza. Il blu del cielo è quanto di più terso e profondo si possa immaginare.
La luminosità dei colori, la chiarezza dei volti e delle espressioni, l’intensità dell’opera nella sua totalità rendono la Cappella degli Scrovegni ancora oggi uno dei più grandi capolavori dell’arte medievale.
Il tempo per ammirare la meravigliosa Cappella degli Scrovegni è davvero esiguo. Il consiglio è quello di ascoltare con attenzione il video di presentazione (veramente ben fatto) durante la permanenza nella C.T.A. in modo da sapere già cosa cercare e su cosa concentrarsi una volta entrati.
All’interno è permesso fotografare.
Dal 2021 Patrimonio UNESCO
Come se ci potessero essere dubbi sul fatto che ci si trovi al cospetto di uno dei principali capolavori artistici non solo italiani, ma addirittura mondiali, l’UNESCO ha deciso di inserire la Cappella degli Scrovegni fra i suoi patrimoni.
L’opera inserita è in realtà un museo diffuso, che include diversi affreschi dipinti a Padova durante il XIV secolo e prende il nome di Cicli affrescati del XIV secolo di Padova.
Cappella degli Scrovegni: info e biglietteria
Visto la fama del luogo e la necessità di preservarlo dagli insulti del tempo, gli ingressi sono regolati in fasce orarie che è categoricamente necessario rispettare, pena la perdita di validità del biglietto.
Per essere certi di poter accedere, la visita va pianificata acquistando il biglietto in anticipo o via telefono, o verificando le disponibilità sul sito ufficiale con almeno 24 ore di anticipo.
Gli eventuali posti rimasti liberi si possono acquistare il giorno stesso alla biglietteria.
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