Oggi abbiamo visitato per la prima volta il Museo Archeologico Mantovano. Questo museo fa parte del circuito statale e quindi è iscritto (insieme al complesso di Palazzo Ducale) nella lista di musei che beneficiano del decreto Franceschini; ciò significa che ogni prima domenica del mese si entra gratuitamente. Ma il motivo per cui dovete assolutamente visitare il Museo Archeologico Mantovano sono Gli amanti di Valdaro.
L’ edificio sorge adiacente al castello gonzaghesco con ingresso in piazza Castello. Esternamente è stato conservato l’aspetto originario, mentre internamente è stato suddiviso su 3 piani variamente traforati. Ciò crea un ambiente moderno e leggero, in netta e affascinante contrapposizione con l’ antichità dei reperti ospitati.
Ma chi sono gli amanti di Valdaro?
Gli Amanti di Valdaro
L’ oggetto del nostro interesse oggi è la coppia di scheletri nota come “gli Amanti di Valdaro“, rinvenuti nel 2007 nel comune di San Giorgio durante uno scavo.
Come in molte città italiane, anche a Mantova e dintorni qualsiasi scavo “rischia” di riportate alla luce reperti archeologici, ville romane, villaggi etruschi e qualsiasi forma di storia preesistente. Questa caratteristica ha peraltro dato vita a una lunga diatriba su un altro scavo, quello effettuato in piazza Sordello e che ha riportato in superficie antichi mosaici, che sono stati simbolo di discordia fra tutti gli enti e le amministrazioni mantovane che se ne sono occupate.
Ma torniamo allo scavo che ha riportato in vita gli amanti di Valdaro.Â
Valdaro è una zona artigianale che sorge dove i territori di Mantova e San Giorgio confinano. Durante gli scavi di una villa romana, poco prima del giorno di San Valentino del 2007, vengono ritrovati due scheletri abbracciati.
I due giovani, un maschio e una femmina, hanno la veneranda età di sei mila anni circa e sono stati sepolti insieme. Ed è proprio questa la cosa insolita: nel Neolitico infatti (4000-3500 a.c.) le salme venivano inumate singolarmente, mai insieme. Questa è l’ unica sepoltura bisoma di cui si è a conoscenza rinvenuta nell’ Italia settentrionale.
La giovane donna, di età compresa tra 16 e 20 anni, giace sulla sinistra; il maschio, a destra, ha fra i 18 e i 22 anni. La presenza di una dentatura completa ma con grave ipoplasia dello smalto ha permesso di ipotizzare subito la giovane età dei soggetti, ma anche una grave carenza alimentare in tenera età .
Si suppone che il maschio sia morto accidentalmente e che la sua promessa sposa sia stata sacrificata per non separare le loro anime.
Nel tentativo di dare al ritrovamento la massima visibilità , la “giovane” coppia ha peregrinato per quasi 10 anni da una sala espositiva all’ altra. Finalmente hanno trovato la loro giusta collocazione all’ interno del Museo Archeologico Mantovano.
Probabilmente ci si aspettava la stessa fortuna del Museo di Bolzano con la mummia Ötzy…ma l’ amore eterno dei nostri giovani amanti di Valdaro non è stato sufficiente.
Durante lo stesso scavo  in località Valdaro vennero alla luce altre sei tombe, provando l’ esistenza di un villaggio neolitico e avvallando l’ ipotesi che vuole il nostro territorio abitato già 6000 anni fa.
Se volete sapere di più sui giovani amanti di Valdaro leggete questi articoli:
http://www.ilgiorno.it/mantova/cronaca/amanti-scheletri-1.3600190
Se invece vi interessa un itinerario in città leggete Cosa vedere a Mantova e dintorni
5 comments
Ma che bello. Dico spesso che voglio essere seppellita con il mio lui nella stessa tomba, mano nella mano. Bello vedere che qualcuno ci ha pensato davvero 😊
Lucy sei davvero romantica!
Ci ha sempre affascinate il racconto degli “Amanti di Valdaro” e Mantova è una nostra futura meta, non vediamo l’ora di vederla e vederli 🙂
Ne avevo già sentito parlare ma credo che vedere dal vero gli Amanti di Valdaro dev’essere una bella esperienza! Andrei al museo archeologico solo per conoscere loro.
Questa sepoltura è un’opera d’arte a forma di cuore!