Il mito delle Compagnie delle Indie raccontato in un museo strepitoso
Il museo della Compagnie delle Indie è un museo di arte e storia che racconta le gesta di questa mitica compagnia di esploratori e mercenari. Per chi considera di fare tappa in Bretagna nel dipartimento del Morbihan questo museo è assolutamente da visitare.
La Compagnia delle Indie era una compagnia finanziata direttamente dallo Stato e deteneva il monopolio dei commerci in Africa, America e soprattutto in Asia. La città di Lorient, in Bretagna, fu scelta come sede e porto principale da cui salpavano i bastimenti. ( vi prego…non ditemi che pensavate al bagnoschiuma!)
Il museo attuale della Compagnia delle Indie non si trova però sul suo territorio comunale, ma a Port-Louis, una piccola città costiera nella comunità urbana di cui Lorient è il centro città. Questo territorio è segnato da una storica vocazione marittima, attraverso attività di pesca, commercio e trasporto marittimo, difesa e cantieristica. Nello stesso spazio espositivo del museo della Compagnia delle Indie si trova anche il museo del Mare.
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La cittadella di Port-Louis
Il museo della Compagnia delle Indie è ospitato all’interno della cittadella fortificata di Port-Louis. Innalzata su un punto roccioso all’ingresso del porto di Lorient, in posizione decisamente dominante, la cittadella di Port-Louis è un imponente edificio segnato dagli eventi della storia bretone del XVI e XVII secolo.
Fu costruita nel 1591 ad opera degli spagnoli che erano accorsi in aiuto del governatore di Bretagna, il duca di Mercoeur. Si tratta di una imponente fortezza con bastioni che le danno la forma di una stella. L’ edificio che vediamo oggi in realtà ha molto poco in comune con la prima costruzione, che fu parzialmente distrutta per poi essere ricostruita.
Le vie commerciali dall’Europa all’Asia
Fin dall’antichità, i continenti europeo e asiatico sono uniti in un movimento di persone e merci. Queste rotte commerciali si sviluppano via terra ( vi dice niente Marco Polo?) e via mare, e sono conosciuti in Europa con il nome di quattro prodotti che hanno a lungo affascinato il mondo occidentale: la Via della Seta, la Via delle Spezie, la Via della Porcellana e la Via dell’Incenso.
Mentre carovane di cammelli percorrevano migliaia di miglia attraverso i deserti dell’Asia e dell’Arabia, le navi delle Compagnie delle Indie navigavano nell’Oceano Indiano attraverso il Mar Rosso. Oltre ai quattro prodotti principali, trasportavano verso l’Europa anche giada e lacche dalla Cina, tessuti e pietre preziose dall’India, perle da Ceylon e caffè dall’Arabia. Ma anche il viaggio di andata dall’ occidente all’ oriente serviva a trasportare merci, in particolare pellicce e armi dall’Europa, ma anche avorio, pelli e soprattutto schiavi dall’Africa.
Le rotte commerciali delle Compagnie delle Indie hanno permesso un intenso scambio culturale e artistico, come dimostra proprio il bellissimo museo di Port-Louis.
Nascita delle Compagnie delle Indie
Le Compagnie delle Indie europee nascono con lo scopo di bloccare il monopolio arabo sui commerci asiatici. La posizione geografica dell’Arabia è chiaramente più vantaggiosa, ma gli sceicchi devono ancora fare i conti con i grandi navigatori europei.
I primi a tentare di conquistare i commerci con l’Oriente sono i portoghesi che, grazie all’ ardita intraprendenza di Vasco de Gama, spopolano per oltre un secolo.
Solo agli inizi del 1600 altri Paesi europei costituiscono le prime vere Compagnie delle Indie. Prima gli Olandesi, poi gli Inglesi e infine i Francesi.
Per la Compagnia delle Indie francese il luogo designato come cantiere navale e porto è proprio la baia di Port -Louis, in Bretagna. La sua posizione è strategica, riparata dai forti venti atlantici e da eventuali attacchi inglesi e olandesi.
Uno dei primi vascelli costruiti viene chiamato Soleil d’Orient, che finisce col dare il nome anche alla città principale della baia: Lorient appunto.
Da Lorient alle porte dell’Asia e ritorno, i viaggi duravano dai 14 mesi ai due anni (di cui due terzi del tempo trascorsi in mare) a seconda della durata degli scali e delle rotte prese. La navigazione transoceanica obbediva a un programma rigoroso, scandito dai venti asiatici: le barche a vela dovevano assolutamente rispettare la legge dei venti dominanti.
Partendo dall’Europa, la partenza era tra metà ottobre e metà marzo a seconda della destinazione, per beneficiare del monsone di sud-ovest. Il ritorno dall’Asia avveniva grazie al monsone continentale che soffia da nord da dicembre a marzo.
Una volta doppiato il Capo di Buona Speranza, le Compagnie potevano seguire tre rotte per raggiungere le Indie. I francesi seguivano la rotta intermedia, che permetteva di fare scalo alle isole Mascaregne (attuali Reunion e Mauritius) per consentire all’ equipaggio di fare rifornimento di viveri ed eventualmente riparare la nave.
Il museo della Compagnia delle Indie
Il museo della Compagnia delle Indie di Lorient, ubicato nella cittadella fortificata di Port -Louis, racconta le gesta dei commerci con i Paesi orientali grazie a una vasta collezione di merci. Viene fondato negli anni Sessanta, e inizialmente si compone di appena una trentina di opere. Ma la collezione cresce velocemente soprattutto a partire dagli anni Ottanta, quando il museo delle Compagnie delle Indie viene spostato nella cittadella di Port-Louis e affiancato dal museo del Mare per l’ Atlantico.
I temi principali trattati nel museo sono cinque:
Storia delle aziende che hanno ricevuto dal re il privilegio del commercio verso i paesi dell’Africa, dell’Asia e dei Caraibi; Sviluppo del porto e della città di Lorient, attività portuali; Navigazione e vita di bordo; Attività delle stazioni commerciali; Merci importate.
È possibile quindi ripercorrere tutta la storia della nascita delle Compagnie delle Indie attraverso documenti storici e dipinti, e vari modellini dei bastimenti permettono di immaginare la vita a bordo durante le lunghe traversate.
Ma la parte più affascinante è certamente quella delle merci importate. La parte più preponderante è quella costituita dalle ceramiche, più esattamente porcellane cinesi di esportazione del XVIII secolo. Le stampe formano il secondo lotto importante. Le collezioni i cui ambiti sono molto variegati sono inoltre caratterizzate da una forte presenza di oggetti extraeuropei. Rappresentano più della metà delle opere. Oggetti del mondo marittimo completano la collezione.
Il museo delle Compagnie delle Indie, unico nel suo genere in Francia, fa rivivere ai visitatori la straordinaria storia delle grandi società commerciali del XVII e XVIII secolo e la loro epopea marittima.
Museo delle Compagnie delle Indie: informazioni utili
Museo della Compagnia delle Indie si trova a Port-Louis in avenue di Fort d’Aguile.
Gli orari di apertura sono i seguenti:
01 febbraio- 30 aprile e 01 ottobre- 15 dicembre dalle 13,30 alle 18,00 – chiuso il martedì
02 maggio- 31 agosto dalle 10,00 alle 18,30 tutti i giorni
01-30 settembre dalle 10,00 alle 18,00 – chiuso il martedì
Biglietti
Il biglietto d’ingresso dà accesso alla cittadella e comprende l’ ingresso al Museo della Compagnia delle Indie e al Museo Marittimo.
Intero 8 €
Ridotto 6,30 €
Considerazioni personali sul Museo della Compagnia delle Indie
Per gli appassionati di viaggi e geografia, questo museo è una vera chicca. Le mappe originali con riproduzioni dei confini dell’epoca sono da togliere il fiato. Poter immaginare le lunghe traversate oceaniche e leggere la storia di vascelli affondati o dispersi con i loro carichi preziosi scatena la fantasia di qualsiasi appassionato viaggiatore. Il museo si visita volendo anche in un’ora (il tempo che avevo io, sigh) ma vi consiglio di tenervi almeno il doppio del tempo per godere con calma di tutte le piccole opere che ospita. È adatto ai bambini? Ni. Io ci sono andata da sola. La parte con i modellini delle navi e le mappe avrebbe sicuramente interessato anche i miei figli, ma avrebbero quasi certamente trovato noiosa tutta l’esposizione degli oggetti e delle merci importate.
Cosa vedere ancora a Port-Louis
Subito fuori dalle mura della cittadella di Port-Louis c’è una piccola spiaggia di sabbia gialla, con scogli ricoperti di ostriche. La parte della bagnasciuga è costituita da ciottoli, quindi meglio portare scarpette da scoglio, anche per entrare in acqua.
C’è anche un piccolo bar per eventuali merende o per fare un aperitivo al tramonto (vi ricordo però che d’estate l’ora del tramonto in Bretagna è alle 21 circa!)
Come tutta la costa bretone, anche la spiaggia di Port-Louis risente del fenomeno delle maree.
2 comments
Wow grazie… 🌊 Ci andrò! All’inizio pensavo che parlavi di Port Luis alle Mauritius, perché ci sono stato la, e un museo simile mi era piaciutissimo, invece questo in Bretagna mi manca, e mi interessa pure il museo del mare… Dev’essere un bel posticino da visitare, grazie ancora.
Grazie di essere passato di qua!