Cosa vedere in Madagascar durante un viaggio di due o tre settimane? Se state cercando un itinerario in Madagascar, qui troverete il mio, che mi ha portata a scoprire il centro e il nord dell’ isola.
Tutti noi abbiamo imparato a conoscere il Madagascar grazie al famoso cartone animato: incentrato completamente sulla vita degli animali, descrive perfettamente l’anima di questo grande paese. Sono infatti proprio la fauna e la flora a distinguere la ricchezza immensa del Madagascar, regno di endemismi animali e vegetali.
Il Madagascar si trova nell’emisfero australe, al largo del Mozambico. È la quarta isola più grande al mondo, anche se la maggior parte dei visitatori si interessa soprattutto alle isole minori.
Grazie all’ isolamento dal resto del continente, ha mantenuto un ricchissimo patrimonio ecologico, sia faunistico che di vegetazione. E’ un paese ancora molto lontano dai circuiti del turismo di massa, ad eccezione forse dell’ arcipelago di Nosy Be.
Per dare qualche numero, nel 2016 i turisti sono stati meno di 300.000, con la previsione di arrivare a mezzo milione nel 2018.
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Prima di raccontare cosa visitare in Madagascar e cosa fare, qualche indicazione utile:
➡️ I documenti necessari per un viaggio in Madagascar sono il passaporto, con 6 mesi di validità residua, e il visto, che si acquista direttamente in aeroporto.
➡️ Le lingue ufficiali in Madagascar sono il malgascio (lingua simile al malese) e il francese.
➡️ La moneta corrente è l’ Ariary malgascio, mentre il fuso orario rispetto all’ Italia è di 2 ore.
➡️Il clima è subtropicale, con una stagione secca e una stagione piovosa caratterizzata dalla formazioni di cicloni. Leggi l’approfondimento sul clima del Madagascar.
➡️ Le strade in Madagascar sono estremamente dissestate e i mezzi di trasporto spesso molto usurati. Non è infrequente rimanere bloccati nel tentativo di aggirare una voragine o per una gomma bucata o un guasto al motore. Tenetelo presente nel calcolare eventuali tempi di percorrenza che sono sempre molto aleatori.
➡️ Il Madagascar è un paese molto povero. Nel 2009 era al quart’ultimo posto della classifica mondiale per il reddito pro-capite. Non sempre vi sono minimarket, quindi meglio partire da casa con tutto l’ occorrente per trascorrere una vacanza tranquilla (mi riferisco ad esempio a prodotti da bagno, farmaci, esigenze dietetiche particolari) e equipaggiare bene il bagaglio a mano, in caso di perdita del bagaglio da stiva: potreste stare diversi giorni senza incontrare negozi dove acquistare biancheria intima o vestiario (come è successo a me). Se vi va, potreste anche pensare di portare qualcosa alla popolazione locale. Ad esempio cosa portare ai bambini in Madagascar? Sicuramente vestiario, ma anche pennarelli e materiale scolastico. Im diverse aree del paese la situazione è davvero drammatica, quindi tutto ciò che porterete ai bambini soprattutto sarà sicuramente utile.
➡️ Alcuni oggetti possono essere particolarmente utili: un coltellino svizzero, una torcia elettrica, un adattatore per prese, calze alte e pantaloni lunghi, una custodia impermeabile per fotocamera e smartphone, un sacco-letto nel caso dobbiate alloggiare in hotel di categoria inferiore ai vostri standard.
Altri sono totalmente inutili, ad esempio gioielli e orologi appariscenti, che vi renderebbero facile bersaglio degli scippatori.
In Madagascar le cose da vedere sono essenzialmente di tipo naturalistico, dove vedere balene e lemuri, camaleonte e tante altre specie endemiche; ma è anche un viaggio etnografico: la popolazione malgascia si compone di diverse etnie localizzate su territori circoscritti, ognuna con usanze proprie.
Cosa visitare in Madagascar e come muoversi
Il mio itinerario in Madagascar è stato organizzato con Avventure nel Mondo.
Gli spostamenti sono stati fatti con un minivan con autista, noleggiato tramite un’ agenzia di Antananarivo.
Viste le condizioni delle strade e delle auto sconsiglio caldamente di organizzare un tour fai da te in Madagascar. È decisamente più sicuro rivolgersi a un’ agenzia locale. Oltretutto, per disincentivare la pratica del viaggio fai da te in Madagascar noleggiare un auto costa molto di più che noleggiare auto e autista insieme. L’ alternativa può essere quella di spostarsi in taxi-brousse, ma è bene sapere che gli orari sono assolutamente aleatori in quanto i mezzi partono solo quando sono pieni. Quindi il rischio è quello di attendere ore prima di partire. Noleggiare un auto o minivan con autista è sempre il modo migliore (o meno peggio) per fare un viaggio in Madagascar.
Il Madagascar è un paese molto grande, impossibile da visitare in un solo viaggio sia per le distanze sia, come già accennato, per la situazione delle strade.
Itinerario in Madagascar : centro, nord e isole
Il nostro itinerario in Madagascar si può suddividere in quattro step: il nostro viaggio inizia sull’ Altopiano Centrale, dove siamo rimasti per i primi 4 giorni e dove abbiamo visitato la capitale Antananarivo e diversi piccoli centri.
Poi ci siamo sposati sulla costa est, prima in treno poi in barca. Questa parte del viaggio in Madagascar è stata la più dura dal punto di vista emotivo e fisico: gli spostamenti sono stati lunghi e scomodi, e gli spaccati della quotidianità degli abitanti sono stati molto forti e travagliati, anche a causa del clima ostile. Non ci sono turisti in questa zona del paese, così anche gli alloggi sono davvero poco confortevoli.
La terza parte dell’ itinerario in Madagascar ci porta a nord, dove il sole e il caldo ci fanno tornare il buonumore. Visitiamo l’ isola di Sainte-Marie e i lussureggianti parchi del nord.
Infine, un ultima parte dedicata al mare e al relax a Nosy Be: l ‘impatto con il turismo di massa è stato fortissimo dopo quasi tre settimane di mancanza totale di contatti con altri occidentali.
Entriamo nel dettaglio.
Cosa visitare in Madagascar: Antananarivo
Antananarivo può essere la prima tappa di un viaggio in Madagascar, in quanto capitale e sede dell’ aeroporto internazionale. La capitale del Madagascar si divide in città alta (Antaninarenina e Isoraka) e città bassa (Analakely e Tsaralalana) . Questo’ ultima sorge intorno a Avenue de l’ Indipendence, che percorriamo a piedi fino a raggiungere la scalinata che ci porterà ai quartieri della città alta, dove sorgono le rovine della Rova (dalla rupe antistante venivano gettati i martiri cristiani). Molto affascinante anche il mercato, dove vengono venduti decine di tipo diversi di riso. Questa zona del Madagascar infatti è famosa per le magnifiche risaie. Tana non ci lascia un bel ricordo: ci sentiamo poco sicuri, veniamo letteralmente assaliti dalla gente che ci incrocia quando intuiscono che siamo disposti a lasciare qualche indumento e qualche spicciolo.
Rosse corone di spine di euforbie stanno in fila addossate alle pareti di argilla rossa, risaie si estendono ai margini della città, i panni sono stesi sugli argini dei canali ad asciugare e i carretti trainati dagli zebù vagano per le strade periferiche della città. E’ tutto deliziosamente esotico e non può non colpire il visitatore che per la prima volta percorre la strada dall’ aeroporto […] Tristemente per la maggioranza delle persone questa meravigliosa prima impressione non sopravvive a lungo. Tana può sembrare squallida e pericolosa, con un’ ingente povertà, con mendicanti insistenti e un tasso di criminalità preoccupante” (Hillary Bradt, Madagascar)
Mai descrizione fu più veritiera.
Cosa vedere in Madagascar: i villaggi dell’ altopiano
Andasibe
Da Antananarivo si può proseguire per l’ Andasibe-Mantadia National Park (detto anche Riserva del Perinet), uno dei pochi luoghi dove poter osservare il più grande lemure vivente: il lemure indri indri.
Il Parco è una foresta vergine, con sentieri e percorsi poco segnalati. È pertanto indispensabile entrare con una guida. In quest’ area del paese il clima è molto variabile, con forti piogge. È necessario equipaggiarsi con scarpe e giacca impermeabili se non volete rovinarvi la giornata! A questo proposito vi consiglio di leggere Cosa mettere in valigia per un viaggio in Madagascar.
Ambositra, Fianar e il treno del Madagascar
L’ Altopiano Centrale offre poi la possibilità di attraversare diversi villaggi e paesi di importanza storico-culturale. La storia del Madagascar è a noi sconosciuta ma è stata ricca e tormentata, con il susseguirsi di dinastie di diverse etnie a governare il paese.
Ambositra è uno dei centri più importanti dell’ altopiano. Ha vissuto periodi floridi durante il colonialismo francese, che l’ aveva portata ad essere cittadina culturale e turistica. Oggi è conosciuta per la lavorazione del legno: qui infatti si concentrano molte botteghe artigiane. Fra le cose da vedere in Madagascar la lavorazione del legno e della rafia sono sicuramente fra quelle più interessanti.
Anche dal punto di vista paesaggistico quest’ area del paese è di grande valore: le piantagioni di pregiato tè e i terrazzamenti per la coltivazione del riso colorano le colline, dove la terra rossa come il fuoco si smorza nel verde brillante dei germogli.
Altra cittadina importante è Fianarantsoa, centro commerciale e di scambi. Da qui parte anche l’ unica ferrovia che attraversa il paese verso est, fino a raggiungere l’ oceano indiano a Manakar. Il viaggio su questo treno, chiamato Fianarantsoa-Côte Est o FCE, è senz’ altro un’ altra delle cose da fare in Magadascar. Se non volete percorre tutto il tragitto in treno potete partire da Sahambavy, piccolo villaggio immerso nelle piantagioni di tè dove si trova un bellissimo hotel in stile coloniale, il Lac Hotel. Della serata in questo hotel ricordo il calore del caminetto acceso (in agosto!) e la buona tazza di tè aromatizzato alla vaniglia…una bella coccola prima di dormire!
Se deciderete di fare il viaggio con il treno del Madagascar “Fianarantsoa-Cote Est”, armatevi di pazienza. La ferrovia è lunga meno di 200km, ma per percorrerli serve tutto il giorno. Sarà però un giorno speciale, durante il quale ci si può immergere completamente nelle abitudini delle popolazioni locali.
Madagascar cosa vedere sulla costa est
Manakar
Anche Manakar merita una sosta: il bel mercato contadino e le ampie spiagge battute dall’ oceano vi regaleranno emozioni forti e contrastanti.
Da Manakar abbiamo raggiunto Mananjari, villaggio costiero da cui si può partire per navigare i canali di Pangalanes, escursione che ci ha tenuti impegnati due giorni. Abbiamo visitato villaggi remoti, dove acqua e elettricità sono contingentati ma dove la gente ha sempre il sorriso sul volto…
Il clima sulla costa è leggermente più simile alla nostra estate, anche se le piogge possono essere frequenti e abbondanti, e trasformano in fango tutte le strade.
Isola di Sainte Marie
L’ isola di Sainte-Marie è un piccolo paradiso terrestre. Si trova a poche miglia dalla Grande Île sempre sulla costa est. Si raggiunge in aliscafo oppure in aereo da Antananarivo.
Arrivando dai Pangalanes noi abbiamo preso l’ aliscafo a Ivongo. All’ isola di Sainte-Marie abbiamo dedicato 4 giorni. Si possono fare escursioni nell’ interno dell’ isola, dove scoprire il cimitero dei pirati e la più antica chiesa del Madagascar.
Anche qui la foresta domina, e si possono fare belle passeggiate fra torrenti e cascate. Inoltre una giornata va assolutamente dedicata al relax sulle magnifiche spiagge dell’ isola di Sainte-Marie oppure della piccola Île aux Nattes, isolotto separato dalla sorella maggiore da uno stretto istmo. I locali saranno ben disposti a darvi un passaggio in piroga in cambio di una mancia. Secondo il mio modesto parere, le spiagge più belle del Madagascar si trovano qui, ad eccezione di una.
Ma il motivo principale per cui è famosa Nosy Boraha è un altro: è uno dei luoghi migliori in Madagascar per osservare le balene. Questo è infatti questi enormi cetacei, che durante l’ inverno australe lasciano le fredde acque dell’ Antartide per quelle più calde del Madagascar, vengono a partorire e svezzare i loro cuccioli. E’ molto frequente assistere alle prime lezioni di nuoto, in cui mamma megattera sostiene con il muso il suo cucciolo tenendolo a galla.
Cosa vedere in Madagascar nel nord del paese
Diego Suárez e le baie
La città riferimento del nord del Madagascar è Diego Suárez, così chiamata in onore dei due ammiraglia portoghesi Diego Diaz e Fernando Suárez. La città ha fama di essere pericolosa, con gang che fanno il bello e il cattivo tempo nei vari quartieri. Di fatto, durante il nostro soggiorno non abbiamo avuto nessun tipo di sentore su criminalità o problematiche sociali.
La città non ha molto da offrire ma può fare da base per visitare Ramena sulla costa con le sue baie famose fra i kitesurfers di tutto il mondo. Finalmente possiamo anche vedere i baobab, uno dei simboli del Madagascar.
Parco della Montagna D’Ambra e Tsingy Rouge
Il nord del Madagascar è molto gettonato non solo per le spiagge e il clima tropicale, ma soprattutto per le bellezze naturali uniche, come il Parc National de la Montagne d’ Ambre, dove organizzare escursioni guidate alla scoperta di lemuri sifaka e lemuri coronati, e gli Tsingy Rouge, formazioni calcare a forma di pinnacoli di colore rosso. La strada per raggiungere gli Tsingy Rouge è veramente impervia ma non demordete: il paesaggio vi ripagherà di tutte le fatiche.
Ankarana
Cosa vedere in Madagascar del nord ancora? Ad esempio la Reserve Speciale de l’ Ankarana, una foresta decidua che si alterna a formazioni calcare ancora a pinnacolo, ma questa volta grigie. I percorsi nel parco sono molto avventurosi, con ponti sospesi su canyon, laghetti e torrenti. Il clima qui è piuttosto torrido.
Cosa vedere in Madagascar: l’ arcipelago di Nosy Be
Il nostro itinerario in Madagascar prosegue verso Nosy Be, sicuramente l’ arcipelago più conosciuto del paese. La presenza massiva di tour operator e voli charter diretti anche dall’ Italia ha reso queste isole comode da raggiungere e da vivere. Qui si può scegliere di passare una vacanza all’ insegna del lusso, godendo della natura e del mondo sottomarino.
Ma è ancora possibile praticare una forma di turismo sostenibile, che premia le attività locali: alloggi, ristorazione ed escursioni possono essere gestite con la gente del luogo, con servizi discreti e prezzi molto competitivi. Se questo è il turismo che cercate potete fare base ad Ambatoloaka, vivace cittadina a pochi chilometri dalla capitale dell’ isola.
Noi scegliamo di alloggiare presso Chez Benjamin, che ci offre bungalows discreti con bagno privato e colazione. In realtà per fare colazione basta attraversare la strada dove diverse botteghe e ambulanti preparano tè e frittelle per pochi centesimi di euro.
Nosy Be e le sue isole sono famose per le spiagge candide ed incontaminate, e per la possibilità di osservare diverse creature marine semplicemente facendo snorkelling. Uno bagno con le tartarughe non si scorda facilmente!
Potete contattare una delle tante agenzie per organizzare escursioni a Nosy Komba, Nosy Iranja e Nosy Tanikely.
Ognuna di queste isole ha delle peculiarità: Nosy Komba è piuttosto grande e ospita una riserva faunistica dove è possibile incontrare i lemuri macaco, serpenti e tartarughe, mentre Nosy Tanikely e Nosy Iranja sono più piccole e destinate al relax in spiaggia e immersioni.
Un soggiorno a Nosy Be vi darà anche l’ opportunità di aiutare la popolazione locale. Vi suggerisco di incontrare la signora Manina, italiana trapiantata in Madagascar da molti anni. La sua associazione, i bambini di Manina, si occupa dell’ istruzione dei bambini di Nosy Be. Nel sito si trovano anche molte informazioni per visitare l’ arcipelago come turisti ecosolidali.
Itinerario in Madagascar , considerazioni finali
Il Madagascar è un paese meraviglioso, ancora molto conservato per quanto riguarda il contatto con la popolazione locale. Ci consente di avvicinarci al loro modo di vivere, ai loro usi e costumi, alla loro cucina… senza filtri e in modo vero e genuino. A differenza di molti altri paesi, qui non vengono organizzate gite per turisti in luoghi per turisti, non c’è pericolo di assistere a una qualunque ricostruzione storica o culturale. Se vedrete una cerimonia funebre sarà perché qualcuno è morto, se assisterete a lavori artigianali sarà perché è orario di lavoro.
Al tempo stesso però è un paese davvero molto arretrato. I servizi turistici sono quasi sempre carenti, le difficoltà negli spostamenti e l’ alto grado di corruzione possono tramutarsi in ostacoli insormontabili. Un viaggio in Madagascar è pieno zeppo di scomodità e difficoltà. Valutate con sincerità la vostra capacità di gestione dello stress in viaggio e che cosa vi aspettate dalla vostra vacanza.
Libro consigliato: “Io e i lemuri”, Gerald Durrel
Se volete capire meglio questo paese dalle mille contraddizioni ma così affascinante, vi consiglio di leggere questo libro, che racconta l’ esperienza di Gérald Durrel in Madagascar.
38 comments
Che bel racconto dettagliato e che foto magnifiche! Mi hai fatto conoscere un pezzettino di mondo che ancora non conoscevo.
Deve veramente un Paese super curioso da visitare il Madagascar 😀 prima o poi mi piacerebbe andarci soprattutto perché amo i luoghi con tanta natura!
Wow, devo dire che è una delle mete che ho in whishlist, tutta questa natura deve essere meravigliosa! Qual è il periodo migliore?
Il periodo migliore è sicuramente la nostra estate, luglio e agosto. Sia per il clima, sia per osservare le balene.
Ma che viaggio meraviglioso!! Di quelli proprio indimenticabili! A leggerti mi hai fatto venire una gran voglia di approfondire la storia e la cultura di questo Paese.. anche il libro mi ispira!
Che viaggione!!! Un’esperienza davvero unica! Certo ci vuole molto spirito di avventura e adattamento… Ma credo proprio che ne valga la pena!
eh si, lo spirito di adattamento non si può lasciare a casa!
Bellissimo viaggio e bellissimo post.Il Madagascar io l’ho visitato solo per la parte Nosy Be e al nord, ma mi ha lasciata incantata. Ti invidio, tu hai fatto un viaggio meraviglioso, credo che i tuoi occhi ancora lo ricordino. Bellissime foto, complimenti.
Le foto che hai fatto sono straordinarie e fanno venire voglia di essere lì e di poter vedere tutto dal vivo.
Visti i colori e le atmosfere, capisco cosa significhi Mal d’Africa. E’ un bellissimo reportage, grazie.
Veramente affascinante, fai venir voglia di partire subito! Avete fatto e visto davvero tante cose, penso proprio che questo viaggio vi rimarrà impresso!
un bel post che in effetti descrive un paese genuino! grazie!
Mamma mia, ma è il paradiso! Io amo gli animali, di qualsiasi tipo, spero di riuscire un giorno a fare questa fantastica esperienza immersa nella natura! Bellissime le foto, quella con le sagome dei due bimbi in riva al mare è davvero eccezionale.
Che bella avventura! Sembra un Paese favoloso e prima o poi vorrei andarci. Grazie per i consigli utili che hai dato in questo post.
adoro i racconti di viaggio, l’ho letto tutto d’un fiato, una terra ancora così autentica e speciale il Madagascar, spero di riuscire a vederlo presto
Ma allora, il paradiso terrestre esiste! Non credo di aver mai visto un posto così variegato, con panorami così diversi tra loro. Complimenti!
Un racconto stupendo così come le foto! Qualche anno fa sarei dovuta andare in Madagascar ma potevo partire solo a febbraio e come periodo non era il migliore. Spero comunque di riuscire ad andare presto!
20 giorni in Madagascar praticamente un sogno! NOn ho mai messo piede in Madagascar mi hai fatto venir la voglia di mare natura e sorrisi 🙂 bellissimo diario brava
Grazie…in effetti 20giorni non sono pochi. Ma superata la soglia psicologica delle due settimane potrei stare via mesi!
Che meraviglia dev’essere il Madagascar: i colori, la natura, tutto mi fa venire voglia di visitarlo!
Innanzitutto compliementi per le bellissime foto, Una meta che sogno da tempo!
Che incanto di natura e che splendida esperienza! Non è una meta che ho in programma ma devo dire che mi hai messo molta curiosità!
Che bellissimo racconto!! Se le tue parole mi hanno letteralmente conquistata, le tue fotografie non sono da meno. Meravigliose! Hai fatto un’itinerario davvero interessante 🙂
Magari 20 giorni in Madascar!!! Sarebbe un sogno 🙂
Il paradiso, è una meta che mi stuzzica da un po’, nel frattempo mi sono appuntata tutti i tuoi consigli XD
Un bacione :*
Il Madagascar sembra un posto stupendo, ma anche molto difficile e doloroso, soprattutto per la dilagante povertà e per la condizioni igieniche non proprio ottimali (pochi mesi fa ci fu un’epidemia di peste). Però deve essere un viaggio davvero indimenticabile 🙂
È vero. Dal punto di vista emotivo è molto forte. Ho omesso nel resoconto foto di bambini, ma ti assicuro che dopo anni ricordo ancora perfettamente il loro volti e cosa facevano quando li ho fotografati. Ci sono tantissimi progetti per aiutare questo paese, anche per ammodernare l’ agricoltura, ma ho l’ impressione che dietro ci siano grandi interessi…
E’ da tempo che sogniamo di andare in Africa, e il Madagascar potrebbe essere un giusto inizio! Bellissime le foto fatte ai pescatori :D.
Che meraviglia la natura selvaggia del Madagascar!
Ma che bell’itinerario che hai fatto! Chissà se un giorno visiterò anche io questo bellissimo paese
Davvero un viaggio con la “V” maiuscola! Ho capito che è meglio aspettare che i bimbi siano un goccio più grandi…ma li voglio portare! Anche perché abbiamo adottato un bimbo a distanza in Madagascar e potrebbe essere l’occasione giusta per fare la sua conoscenza!
Wow, direi che l’hai esplorato bene il Madagascar! Mi ispira un sacco quest’isola, chissà di riuscire ad andarci! Già che durante la nostra estate sia bel tempo anche la direi che è un buon inizio!
Si, luglio e agosto sono un ottimo periodo!
Grazie dei complimenti!
Che paese meraviglioso e che foto bellissime, anche io vorrei andare in Madagascar
Molto interessante questo articolo, devo ammettere che ero davvero ignorante sul Madagascar, quindi grazie 🙂 ah, e il libro mi piace già dal titolo quindi me lo segno senz’altro!
Il libro di Durrel è imprescindibile dal viaggio! Da leggere assolutamente là: alzi la testa dalle pagine e ti trovi davanti agli occhi i suoi racconti!
Che meraviglioso viaggio intenso pieno di colori…e poi i lemuri adorabili.
Ciao, ma che racconto meraviglioso e che foto straordinarie. Stavo progettando il Madagascar per questa estate. Farò tesoro di questa tua esperienza con avventure nel mondo per “rubare” qualcosa dall’itinerario. Ma posso chiederti se secondo te è un posto in cui viaggiare da soli?! Sono in una fase di vita in cui adoro vagabondare in solitaria!
Se “da sola” intendi tu e un driver, sì. A parte Antananarivo, è un paese che mi è parso molto sicuro ed amichevole. Per quanto riguarda invece noleggiare un’ auto e moventi da sola, secondo me è sconsigliabile. Le strade sono pessime così come i mezzi, e le indicazioni stradali ridotte ai minimi termini. In questo periodo inoltre la capitale è afflitta da una epidemia di peste bubbonica. Senti la Farnesina prima di organizzare un viaggio che non includa solo Nosy Be