Se ti stai chiedendo cosa vedere a Palermo in due giorni, sei nel posto giusto! Grazie a un volo Ryanair siamo atterrati all’aeroporto di Punta Raisi intorno alle 9 del mattino, pronti per visitare Palermo in due giorni pieni di bellezza, storia e sapori indimenticabili.
Table of Contents
Come raggiungere il centro di Palermo dall’aeroporto
Prima di raccontarvi cosa vedere a Palermo, vediamo come arrivare in centro!
Per raggiungere Palermo dall’aeroporto Punta Raisi esistono diverse opzioni: l’autobus, il taxi convenzionale ( prenotabile anche tramite l’app FreeNow) e il taxi sharing. Per raggiungere il centro città abbiamo scelto quest’ultima opzione: un comodo minivan da 8 posti che parte solo quando è pieno, ma per raccogliere 8 persone bastano pochi minuti! Il costo è di 8€ a persona e in poco tempo siamo arrivati al nostro B&B in via dei Bottai, posizione perfetta per esplorare il centro storico a piedi.
Cosa vedere a Palermo il primo giorno
Monastero di Santa Caterina
La nostra esplorazione di Palermo in due giorni inizia verso le 11 con la visita al Monastero di Santa Caterina. Il biglietto completo costa 10€ e include la basilica, il convento e le terrazze panoramiche. Se si vuole visitare solo il chiostro, l’ingresso è gratuito.

Una dolce particolarità di questo luogo è l’antica dolceria presente proprio nel chiostro, un laboratorio artigianale che produce moltissimi tipi di dolci siciliani. Dalla fondazione del convento nel 14esimo secolo fino al 2014 le monache di clausura si occupavano della produzione di cannoli, cassate, iris e paste di mandorle utilizzando il ricavato come sostentamento del Convento stesso. Con la dipartita delle ultime monache una decina di anni fa, il laboratorio fu chiuso. Fortunatamente nel 2017 la produzione riprende grazie a una Fondazione e tutto il complesso monastico diventa visitabile
Chiesa della Martorana (Santa Maria dell’Ammiraglio)
Attraversando Piazza Bellini, ci troviamo di fronte a uno dei gioielli di Palermo: la Chiesa della Martorana. L’edificio fa parte del circuito UNESCO dell’Itinerario Arabo-Normanno e ci lascia senza parole con i suoi mosaici bizantini dorati. Esternamente il complesso è piuttosto anonimo, se non fosse per una svettante torre campanaria circondata da esotiche palme. Ma una volta entrati siamo rimasti a bocca aperta! La piccola chiesa della Martorana è decorata da bellissimi e lucenti mosaici bizantini che ricoprono tutta le volte del soffitto e le colonne che dividono le tre navate. L’ingresso è a pagamento e costa 2 euro (ridotto 1 euro)
Gli orari per visitarla sono i seguenti: dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00 dal lunedì al sabato, mentre la domenica e i giorni festivi è aperta dalle 8.30 alle 9.45 e dalle 11.45 alle 13.00.
I Quattro Canti e la Fontana della Vergogna
Proseguendo a piedi, attraversiamo due luoghi iconici: la suggestiva Fontana Preotira, detta anche “fontana della vergogna” per le sue statue svestite; e i Quattro Canti, incrocio monumentale di stile barocco.
Ogni angolo dell’incrocio è decorato con una facciata barocca concava disposta su tre livelli, con una fontana che rappresenta una delle quattro stagioni, sormontata da una statua di una delle quattro dinastie spagnole che governarono la Sicilia; e infine al livello più alto una statua di una delle quattro sante patrone di Palermo (Cristina, Ninfa, Oliva e Agata), che precedettero Santa Rosalia.
Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina
Il nostro itinerario continua con la visita al Palazzo dei Normanni, anche noto come Palazzo Reale. La struttura è uno dei simboli della città e un must per chi vuole davvero visitare Palermo in due giorni. Il Palazzo dei Normanni, noto anche come Palazzo Reale, è uno dei monumenti più emblematici di Palermo e la più antica residenza reale d’Europa ancora in uso. Situato nel punto più elevato del centro storico, il palazzo ha origini che risalgono al IX secolo, quando gli Arabi costruirono una fortezza chiamata “Qasr” . Nel 1130, Ruggero II, primo re normanno di Sicilia, trasformò la fortezza in una reggia e, due anni dopo, fece costruire la Cappella Palatina, un capolavoro dell’arte arabo-normanna, decorata con splendidi mosaici bizantini su fondo oro . La visita dura circa due ore e include anche mostre temporanee: nel nostro caso, una dedicata a Picasso.
Il Palazzo dei Normanni a Palermo è aperto al pubblico da lunedì a sabato dalle 8:30 alle 16:30 (ultimo ingresso) e la domenica e i festivi dalle 8:30 alle 12:30 (ultimo ingresso). Il biglietto intero costa 14,50 euro (10 euro se si decide di visitare la sola Cappella Palatina). E’ disponibile un’audioguida al costo di 5 euro.
Ulteriori informazioni:
- La Cappella Palatina è chiusa dalle 9:45 alle 11:15 durante le funzioni religiose della domenica e dei festivi.
- Gli Appartamenti Reali possono essere chiusi in modo imprevisto per motivi istituzionali.
Street food da Nini Franco U Vastiddaru
Dopo una giornata intensa e con il pranzo saltalto, ci concediamo una pausa gustosa all’ora della merenda da Nni Franco U Vastiddaru, vicino al nostro B&B: arancine, panelle, pesce fritto e altre delizie dello street food palermitano. Il locale dispone di una una parte interna e una veranda coperta all’esterno. E’ molto alla mano ma mi era stato consigliato proprio da un amico palermitano e siamo rimasti molto soddisfatti!
Aperitivo e cena alla Vucciria
Dopo un riposino ristoratore, decidiamo di uscire a cena e trascorriamo la serata nella vivace zona della Vucciria. Anche se il mercato è chiuso, i vicoli si animano con ristorantini, tavoli all’aperto e un’atmosfera unica. Cena ottima, pioggia improvvisa e compagnia improvvisata: una serata che ricorderemo.
Cosa vedere a Palermo, secondo giorno: mercati, arte e panorami
Il secondo giorno comincia con calma, ma con un obiettivo chiaro: scoprire la Palermo autentica.
Mercato di Ballarò
La nostra prima tappa è il mercato di Ballarò, una vera immersione nella Palermo popolare. Le “abbanniate” dei venditori, i profumi intensi del cibo, i colori sgargianti dei prodotti: un’esperienza multisensoriale che ti consigliamo di includere se stai pianificando cosa vedere a Palermo in due giorni. Ballarò non è solo un mercato: è un teatro a cielo aperto dove ogni bancarella è una scena, ogni passante un attore. Frutta dai colori sgargianti, pesce fresco appena sbarcato, spezie dai profumi d’oriente e specialità locali come panelle, arancine e pane con la milza si susseguono in un carosello vivace e coinvolgente.
Passeggiare tra i suoi banchi significa entrare in contatto con la vera Palermo, quella popolare, multiculturale e accogliente. Tra una chiacchiera e un assaggio ( per noi, vista l’ora, spuntino a base di fragole e spremuta fresca), scopri storie antiche, influenze arabe e tradizioni tramandate da generazioni.

Visitare Ballarò è un’immersione nell’identità siciliana, fatta di contrasti, calore umano e bellezza imperfetta. Un’esperienza da vivere con tutti i sensi ma che purtroppo dobbiamo concludere. Il tempo corre e noi dobbiamo raggiungere la Cattedrale di Palermo
Cattedrale di Palermo
Dopo uno spuntino tra le bancarelle, raggiungiamo la maestosa Cattedrale di Palermo, uno dei simboli più importanti della città. Una fusione di stili architettonici racconta la storia complessa della Sicilia. Purtroppo il maltempo ci impedisce la salita ai tetti, ma la visita è comunque affascinante, tra tombe reali e tesori preziosi.Maestosa e silenziosa, la Cattedrale di Palermo domina il centro storico con la sua eleganza senza tempo. Un mosaico di stili architettonici – arabo-normanno, gotico, barocco – racconta la complessa storia della Sicilia, crocevia di popoli e culture. Fondata nel 1185, la cattedrale è molto più di un luogo di culto: è uno scrigno di arte, fede e identità.

Camminare lungo il suo perimetro è come sfogliare un libro di storia scolpito nella pietra. All’interno, si possono ammirare le tombe dei re normanni, tra cui Federico II, e un prezioso tesoro che custodisce la corona reale. Ma il vero spettacolo è la salita ai tetti: da lassù, Palermo si svela in tutta la sua bellezza, con il mare da un lato e le montagne dall’altro. Il maltempo purtroppo ci impedisce questa parte della visita (e comunque eravamo già stati sui tetti del monastero) ma in una precedente occasione avevo potuto accedere alla visita serale ed era stata un’ esperienza indimenticabile!
La Cattedrale non è solo una tappa turistica, ma un simbolo vivo della città, capace di raccontare la spiritualità e il carattere fiero del popolo palermitano.
Di nuovo alla Vucciria e Palazzo Steri
Per il pranzo torniamo nella zona della Vucciria, che di giorno svela il suo volto più tradizionale tra bancarelle e colori d’altri tempi. Qui si respira la vera essenza di Palermo.
Concludiamo il nostro itinerario con una tappa al Palazzo Chiaramonte-Steri, dove è custodito il celebre dipinto La Vucciria di Renato Guttuso. Un’opera intensa, vibrante, che racchiude tutta l’anima della città.
La visita a Palazzo Steri dura circa un’ora ed è guidata. Dopo una visita al cortile interno si passa a quelle che erano le antiche prigioni. La visita alle celle ci ha lasciato molto stupiti: queste sono infatti completamente ricoperte di graffiti, con rappresentazioni religiose e della quotidianità dei detenuti.
Ultima tappa, la più attesa, è la sala dove è custodita La Vucciria, la famosa opera di Renato Guttuso che riprende alcune la vita nel famoso mercato.
Palermo in due giorni: consigli finali
Visitare Palermo in due giorni è possibile, ma è solo un assaggio della sua infinita ricchezza. Tra monumenti arabo-normanni, mercati vivaci e sapori autentici, la città ci ha regalato emozioni forti e ricordi indelebili. Se hai poco tempo a disposizione, segui il nostro itinerario e scoprirai cosa vedere a Palermo in due giorni senza perderti il meglio.
Hai già visitato Palermo? Qual è stata la tua tappa preferita?