Partecipare a un safari è un’esperienza avvincente e completamente coinvolgente, ecco come prepararsi al meglio
Quest’anno abbiamo raggiunto la Tanzania per partecipare ad un safari.
Grazie all’ottima agenzia Monkey Adventures, che ci ha assistiti nel creare un itinerario e un’esperienza adatta alle nostre esigenze, abbiamo provato l’emozione di incontrare veramente da vicino moltissimi rappresentanti della fauna selvatica locale.
Ma come ci si organizza per un safari? Come si svolge? Come bisogna vestirsi?
Con questo post mi propongo di raccontarvi come è andato il nostro safari e come ci siamo preparati per vivere al meglio questa avventura.
Table of Contents
Safari al Nyerere National Park
Innanzi tutto dove si può fare un safari in Tanzania?
La Tanzania è una meta super gettonata per partecipare a safari. Gran parte del territorio nazionale è protetto in grandi Parchi e riserve. Le più famose sono sicuramente nel nord del Paese, come il Serengeti, il cratere di Ngoro Ngoro, il Tarangire.
Ma è nel sud della Tanzania che sorge il Parco Nazionale più grande, e forse anche di più recente istituzione: il Nyerere National Park.
Il Nyerere National Park, che porta il nome del primo Presidente della Tanzania libera, nasce dal ridimensionamento della Selous Game Reserve, una gigantesca riserva di caccia istituita durante il periodo coloniale.
Rispetto ai Parchi principali ha due caratteristiche, molto diverse fra loro, che lo rendono singolare:
➡️ è raggiungibile in auto da Dar es Salaam
➡️ è l’unico parco ad essere attraversato da un fiume, il Rufiji.
Questo permette di creare safari a prezzi più contenuti, perché raggiungere Arusha in aereo ha un forte impatto sul costo, e consente di fare la bellissima esperienza del tour in barca sul fiume Rufiji.
Organizzare un safari al Nyerere NP: aeroporto di riferimento
È importante sapere dove si vuole organizzare il proprio safari perché per il Nyerere NP ci sono elementi differenzianti!
Ma, visto che i game drive vanno organizzati con un driver e/o un’agenzia, si è sempre in contatto con qualcuno di esperto che saprà dare le giuste indicazioni.
Comunque, per quanto riguarda la nostra esperienza di safari al Nyerere National Park, la prima cosa da sapere è che l’aeroporto di riferimento è quello di Dare es Salaam, la capitale economica della Tanzania.
Le principali compagnie aeree africane hanno voli su questo aeroporto, quindi non sarà difficile individuare quella giusta.
Attenzione: per chi sceglie una compagnia aerea che fa scalo in Kenya, se lo scalo dura più di 12 ore è necessaria la vaccinazione contro la febbre gialla.
Noi abbiamo volato con Egyptair, con uno scalo a Il Cairo, dividendo equamente le ore di viaggio fra i due voli.
Come ci si veste per un safari?
Un lato che ha occupato molto tempo nella pianificazione del viaggio è stata la scelta del vestiario!
Incredibile, di solito butto quattro cose in valigia e il gioco è fatto, ma questa volta mi sono trovata in difficoltà.
Per scegliere l’abbigliamento adeguato bisogna tenere in considerazione tre caratteristiche:
- La comodità.
- Il clima
- L’ambiente
1 La comodità
Partecipare a un game drive potrebbe mettere a dura prova chiunque. I sedili dei fuoristrada sono piuttosto confortevoli, ma le piste che si percorrono decisamente no! Buche, curve, deviazioni, impantanamenti sono dietro l’angolo.
Quindi diventa quasi indispensabile scegliere di vestire abiti comodi, larghi, senza cuciture che stringono o cerniere che tirano.
2 Il clima
Sebbene i parchi siano ad almeno alcune centinaia di metri sul livello del mare, con una certa escursione fra il giorno e la notte, le giornate sono piuttosto calde. E soprattutto le ore dentro al fuoristrada possono essere piuttosto accaldate. Si ai tessuti naturali come cotone e lino; eviterei invece i cosiddetti “tessuti tecnici”, che hanno il grande pregio di asciugare in fretta una volta lavati, ma che sono poco freschi. Questi capi diventano realmente utili solo se il safari dura parecchi giorni e si vuole ridurre il bagaglio.
3 L’ambiente
Partecipare ad un safari significa fondersi con la natura circostante, essere meno invasivi possibile, mimetizzarsi con l’ambiente per non disturbare la fauna e poterla osservare con calma senza causarne la fuga. Sarà molto utile a questo proposito scegliere di vestire i colori stessi della natura circostante: il color kaki, il verde mimetico, il beige e il sabbia saranno perfetti.
In definitiva, cosa indossare durante un safari??
Ecco cosa abbiamo scelto di portare per i nostri tre giorni di safari.
Per i ragazzi ho scelto abiti in cotone: shorts, t-shirt e felpa per Luca, mentre Eva ha alternato shorts a una gonna lunga sempre in cotone; t-shirt o canotta, e un camicia di lino a maniche lunghe per le ore più fresche. Per entrambi ho portato anche un pantalone lungo (in tessuto tecnico…bocciato)
Per me ho portato bermuda comodi e bluse, e una camicia in lino a maniche lunghe. Anche io ho scelto un pantalone lungo in tessuto tecnico. L’unico pregio è che erano trasformabili in short, ma ho avuto molto caldo.
Tutto il nostro abbigliamento era sui toni naturali: kaki, sabbia, marron chiaro.
Matteo ha scelto di portare solo abbigliamento in tessuto tecnico e praticamente solo di colore nero perché facevano già parte del suo guardaroba sportivo.
E come scarpe? Durante un safari non si cammina molto e solitamente ci si sposta durante la stagione secca. Quindi una normale sneaker può essere sufficientemente performante. Meglio indossare calzini che coprano la caviglia per proteggersi dalle sterpaglie durante eventuali passeggiate.
Accessori utili durante un safari
Ci sono altre oggetti e accessori che possono essere utili durante il safari e durante le notti in cui si alloggia nel camp.
Innanzitutto non dimenticherei di portare un cappello, una pashmina in cotone e occhiali da sole.
Anche la protezione solare è d’obbligo: anche se in alcuni momenti della giornata l’aria ci pare frizzante, ci troviamo pur sempre ai tropici.
Un altro oggetto che potrebbe servire è una torcia. Le notti nella savana sono veramente buie. Questo regala stellate incredibili, ma se dobbiamo raggiungere il nostro bungalow, una lucina notturna può servire.
Se, come me, soffrite di cervicali o emicrania, non tralascerei di portare anche un buon rimedio. Come già accennato, muoversi con il fuoristrada lungo i sentieri nella savana può essere molto scomodo e sollecitare pesantemente schiena e zona cervicale.