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STRABURANA: CONOSCERE UN IMPIANTO DI BONIFICA

by Cristiana 20/05/2018
by Cristiana 20/05/2018 5 comments

Oggi, visto il bel tempo, abbiamo deciso di passare la domenica nel nostro territorio, sulle rive del fiume Po. L’ argine del grande fiume in molti tratti è chiuso al traffico delle automobili  e permette di passeggiare o pedalare in tutta sicurezza.

Quindi oggi abbiamo partecipato alla Straburana, una pedalata gratuita non competitiva che parte da diversi paesi in provincia di Ferrara, Modena e Mantova per convogliare tutti i partecipanti agli impianti Pilastresi della Bonifica di Burana, nel comune di Bondeno (Fe).

Noi abbiamo partecipato nella tratta che va da Sermide alla Bonifica, per 14 km di argine. Con onore posso dire che anche mia figlia Eva, 6 anni, ha percorso tutto il tratto in sella alla sua bicicletta.

Un momento della pedalata

Abbiamo attraversato i comuni di Sermide, Felonica con la frazione Quatrelle, e la frazione Stellata del comune di Bondeno. Oggi è il sesto anniversario del terremoto che nel 2012 ha colpito l’ Emilia e la bassa Lombardia, e tutti questi comuni, compreso l’ impianto di Bonifica, avevano subito danni. Essere qui oggi è anche un modo per dire che ce l’abbiamo fatta: abbiamo subìto il sisma ma ci siamo rialzati in piedi.

Impianto Pilastresi: perché è speciale

L’ingresso della bonifica

L’ arrivo della pedalata è il parco antistante l’ impianto di bonifica. Ma che cos’ha di speciale? È stato costruito nel 1929 per bonificare le zone della bassa mantovana e della bassa ferrarese dagli impaludamenti. Questa zona della pianura è ricca di canali artificiali atti alla raccolta delle acque, alcuni risalgono addirittura al ‘400. Nei secoli la costruzione dei canali è continuata, fino all’ arrivo delle pompe idrovore delle bonifiche.

Appena entrato in funzione ha subito dimostrato di essere all’ avanguardia in quanto era l’ unica a doppia funzione: era grado sia di bonificare i territori sia di irrigare. Attraverso una serie di canali collettori accoppiati a pompe infatti, l’ acqua può scorrere sia dal Po ai canali sia viceversa. Ovviamente negli anni l’ impianto è stato rinnovato  ma i due potenti motori del 1930 sono ancora funzionanti e sono un esempio di “storia industriale” . In Italia sono gli unici di questo tipo ad essere ancora attivi.

Rispetto a quelli moderni sono ovviamente molto ingombranti e complessi da avviare (per farli partire occorre circa un’ ora).  Ma in alcune occasioni si sono rivelati fondamentali, come durante la piena del Po del giugno 2010, quando la portata del fiume era talmente aumentata che i 4 motori ordinari non era sufficienti a pompare tutta l’ acqua dal Po verso i canali.

In occasione di questa manifestazione l’ impianto è visitabile, e ogni ora parte una visita guidata. Sebbene siano argomenti molto fuori dalle normali conversazioni, è stata davvero coinvolgente: è grazie a questi impianti di bonifica che la zona del ferrarese è stata liberata dalla piaga della malaria e che queste terre sono diventate salubri. Ed oggi è sempre grazie a loro se è possibile la coltivazione e tenere sotto controllo le piene del Po che, vi garantisco, fanno davvero paura.

Attività collaterali

Oltre alla possibilità di visitare l’ impianto abbiamo trovato un punto ristoro completamente gratuito, che ci ha permesso di fare uno dei nostri amati pic-nic

e diverse attività per i bambini, come il tiro con l’ arco con istruttori qualificati e la possibilità di dipingere una tela a tempera.

Tiro con l’ arco

Eva si è cimentata nel tiro con l’ arco e  nonostante sia ampiamente ancora troppo bassa, è riuscita a piantare nel bersaglio ben 3 frecce!

Per gli appassionati c’ era anche una esposizione di auto e vespe d’ epoca.

Nel complesso la manifestazione è stata molto ben organizzata, tutto è filato liscio e qualche fortunato ha pure vinto un premio alla lotteria abbinata all’ evento. Complice il bel tempo, che quest’ anno si fa molto desiderare, siamo molto felici di aver partecipato e di aver ricordato quel 20 maggio di 6 anni fa, quando il terremoto ci ha svegliati di soprassalto in piena notte, sconvolgendo la vita di molti cittadini.

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5 comments

Claudia 23/05/2018 - 9:43 AM

Bella la Straburana! Sono sempre interessanti queste iniziative culturali anche perché ti permettono di scoprire un po’ di più della tua zona che probabilmente non avresti conosciuto se non in questo modo.

Reply
Zucchero Farina in viaggio 22/05/2018 - 8:16 PM

Ero proprio a Ferrara quando c’è stato il terremoto, ricordo la paura ed il grande spavento. Sono contenta che i luoghi che avevano subito danni si sono ripresi

Reply
cristianafranzini 23/05/2018 - 4:41 AM

Sono ricordi indelebili. Il 29 maggio,alle 12,55,stavo guardando il tg, erano in collegamento da Cavezzo. Il giornalista parla e all’improvviso urla “una scossa, una scossa” e lo vedo traballare. Rimango impietrita, e non più di 5 secondi dopo casa mia inizia a tremare… E siamo di nuovo tutti in strada. No, questi ricordi non si cancellano.

Reply
raffigarofalo 22/05/2018 - 1:34 PM

Molto interessante, davvero. E’ sempre bello poter raggiungere e scoprire posti a noi vicini grazie a queste manifestazioni sportive per tutti. Io di solito faccio le tapasciate la domenica mattina in giro per la bergamasca. E’ così che ho conosciuto il territorio e i monumenti immersi nella natura. Grazie di aver condiviso questa esperienza con noi.

Reply
Dani 22/05/2018 - 1:09 PM

Che bello unire un bel pic nic in campagna ad una visita culturale… un’ottima idea per una domenica di primavera!

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