Vi racconto il nostro viaggio in Tanzania, con safari ed estensione a Zanzibar, fra animali selvatici e paesaggi incontaminati
Quanto ho sognato questo viaggio! Chi รจ stato in Africa almeno una volta sa che cosa si prova: una intensa e struggente necessitร di rivivere quella Natura forte e incredibile, di rivedere quei tramonti infuocati, di immergersi nella lentezza della vita senza fronzoli e orpelli, comodi sรฌ, ma che ci allontanano dalla realtร .
Per anni ho lavorato come una goccia cinese su mio marito per convincerlo che anche viaggiando verso sud o verso est si posso fare delle belle vacanze…e finalmente alla fine del 2022 ha avvertito l’esigenza del cambiamento, proponendo di fare l’esperienza di un safari, e magari un po’ di mare a Zanzibar che ci era piaciuta cosรฌ tanto.
Potevo deluderlo?! Ma certo che no!
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Organizzare un viaggio in Tanzania: safari con estensione mare a Zanzibar
Avevamo quindi giร stilato la nostra breve lista di esigenze: vedere gli animali della savana in un Parco Nazionale e avventurarci nuovamente a Zanzibar sia per le belle escursioni sia per il relax sull’oceano Indiano.
In quale ordine disporre queste due mรจte, ossia Tanzania continentale e Zanzibar? Nel nostro immaginario questo era l’ordine corretto: prima il safari, entusiasmante, incredibile ma anche faticoso, e poi Zanzibar, dove alle escursioni si possono alternare a piacere momenti di relax in spiaggia.
Fortunatamente i piani voli ci hanno facilitato in questo senso, essendo anche l’opzione meno costosa.
Per contenere ulteriormente i costi, alla fine abbiamo deciso di prendere voli A/R su Dar es Salaam e ferry per Zanzibar.
Alla fine siamo stati contenti della nostra scelta! Certo, avremmo potuto passare un giorno in piรน a Zanzibar, ma io penso che quando si viaggia ogni occasione รจ buona per fare un’esperienza, imparare qualcosa di nuovo, scambiare qualche parola coi local ed entrare nella loro quotidianitร .
Se condividete il nostro spirito leggete qui di seguito il nostro itinerario in Tanzania con safari ed estensione a Zanzibar.
Tanzania continentale
Giorno 1: arrivo a Dar es Salaam e trasferimento all’ Africa Safari Selous
Il nostro piano voli ci ha concesso di non perdere neanche un minuto, poichรฉ siamo atterrati a Dar es Salaam alle 5:00 del mattino, avendo quindi davanti tutta la giornata da sfruttare. Il nostro driver ci preleva alle 6:00 in punto per trasferirci al Nyerere National Park per il nostro Safari.
Il tragitto in fuoristrada da Dar es Salaam al Nyerere NP dura allโincirca quattro ore, e si attraversano paesaggi e villaggi del cuore della Tanzania. Abbiamo avuto lโoccasione anche di fermarci ad un mercato locale per fare un poโ di scorta di cibo, prima di ripartire alla volta delย Africa Selous Safari, il campo che ci avrebbe ospitato.
Arrivati alla struttura siamo stati accolti dai ragazzi Masai che ci hanno subito messo a nostro agio servendoci una bevanda rinfrescante. Dopo un breve briefing in cui ci sono state spiegate le norme del camp, prendiamo possesso del nostro bungalow. Giusto il tempo di disfare i bagagli e siamo giร pronti per la nostra prima esperienza, ovvero il Boat Safari.
Una delle peculiaritร del Nyerere NP รจ che รจ attraversato da un fiume, il Rufiji, lungo il quale si possono osservare ippopotami e alligatori, oltre a una variegata avifauna. La nostra gita dura circa tre ore, e quando rientriamo รจ ora di cenare.
La nostra prima notte รจ piuttosto movimentata, ma la racconterรฒ nel dettaglio in un altro momento.
Giorno 2: game-drive al Nyerere National Park
Il secondo giorno รจ interamente dedicato al game-drive all’interno del Parco Nazionale. Dopo un’ abbondante colazione e aver raccolto i nostri pranzi al sacco, la nostra guida ci preleva alle 7:30 per portarci all’ingresso del parco. Qui lui si occupa di svolgere le formalitร , ossia presentare i nostri passaporti e gli ingressi che avevamo acquistato tramite l’agenzia. Il Nyerere NP non puรฒ essere esplorato in self-drive, รจ obbligatorio avere un driver abilitato.
Noi nel frattempo spendiamo questo tempo per guardarci intorno e familiarizzare con l’ambiente. All’ingresso del Nyerere National Park ci sono un paio di punti di interesse dove sostare qualche minuto.
Il primo รจ un’esposizione di resti ossei, soprattutto teschi, delle specie animali presenti nel PArco. Niente di macabro, solo un primo approccio al riconoscimento di eventuali resti durante il safari.
Il secondo รจ l’airstrip, ovvero la pista di atterraggio in terra battuta dei piccoli aerei che collegano il parco con Dar es Salaam e Zanzibar.
Tempo scaduta, รจ ora di salire sul fuoristrada e partire alla ricerca di giraffe, elefanti & co.
Varchiamo i cancelli del Parco e l’emozione ci travolge. Quali animali vedremo? Potremo avvicinarci?
La giornata trascorre rapidamente fra appostamenti e ricerca degli animali. Attraversiamo ambienti molto diversi, con zone umide e foreste di acacie spinose, ma soprattutto gli incontri con la fauna sono continui e molto soddisfacenti.
Giorno 3: walking safari e trasferimento a Zanzibar
Questa giornata รจ piuttosto impegnativa.
La nostra sveglia suona alle cinque per fare colazione e poi dedicare un paio d’ore a un safari a piedi nei dintorni del camp.
Veniamo accompagnati dal personale della struttura fra cui Malak, che ci mostra come si vive nel bush: ci insegna a distinguere piante commestibili da quelle velenose, accende un fuoco con due legnetti, fa schioccare la frusta simulando il rumore degli spari per tenere lontani gli animali.
La presenza degli animali della savana รจ ben visibile intorno a noi: incontriamo impronte di elefanti e facoceri, escrementi e diversi reperti ossei.
La passeggiata si rivela molto interessante e soddisfacente.
Purtroppo per noi si avvicina l’ora di partire, quindi chiudiamo i bagagli, facciamo uno spuntino e verso le 10 ci mettiamo in macchina per raggiungere il porto di Dar es Salaam, dove ci aspetta il traghetto per Zanzibar.
Facciamo una rapida sosta ad un villaggio masai, dove partecipiamo ad una “visita guidata” e dove acquistiamo qualche souvenir, oltre a lasciare un po’ di materiale scolastico per i pochi bambini che frequentano la scuola.
Il viaggio verso Dar scorre serenamente, ci fermiamo di nuovo al mercato a fare scorta di chapati e frittelle e arriviamo puntualissimi al porto.
Qui la confusione regna sovrana: la strada รจ invasa da persone che si spostano con ogni mezzo possibile e immaginabile, decine di facchini ci si assiepano intorno cercando di accaparrarsi i nostri bagagli. La prendiamo con filosofia…mentre Matteo sceglie un paio di ragazzotti che ci aiutino coi bagagli, io individuo l’ufficio della Zanferries dove cambio la prenotazione con i biglietti veri e propri.
Superiamo tutti i controlli ( passaporti, biglietti, metal detector) e raggiungiamo l’area di attesa.
Il nostro ferry parte puntualissimo alle 16, e in meno di 90 minuti raggiungiamo la mitica Stone Town.
Qui prendiamo un taxi che ci porta alla struttura che ci ospiterร per le prossime 6 notti: il Moonshine Boutique Hotel di Uroa.
Benvenuti a Zanzibar!
Giorno 4: Uroa in totale relax
Dopo una profonda dormita ci risvegliamo e capiamo bene dove siamo…in un luogo paradisiaco! La struttura รจ davvero bella e ben tenuta, con un ottimo ristorante. La nostra “villa” รจ affacciata sulla spiaggia. La vista dal nostro balcone รจ da favola.
Decidiamo di dedicare la giornata ad esplorare la spiaggia e i dintorni, e ad organizzare le escursioni dei prossimi giorni.
Per me e Matteo รจ la seconda volta nell’isola delle spezie. La pima volta avevamo alloggiato a Kendwa, nel nord dell’isola, quindi per questo ritorno abbiamo scelto di passare tutti i giorni a disposizione in un unico alloggio. Scelta giusta? sbagliata? Abbiamo scelto il meglio per noi e le nostre esigenze. Avevamo necessitร di riposare, e non doversi spostare per una settimana rende tutto molto rilassante.
Certo non abbiamo potuto/voluto vedere tutto. Per alcune localitร eravamo davvero scomodi, e avremmo rischiato di passare molte ore in macchina.
Comunque scegliamo la localitร di Uroa, un piccolo villaggio di pescatori sulla costa orientale dell’isola.
E’ una localitร che va scelta con criterio, perchรฉ qui non c’รจ assolutamente nulla: non ci sono locali, resort, mercati, negozi, nulla. Esattamente ciรฒ che cercavamo noi. Vi lascio leggere cosa si puรฒ fare a Uroa qui.
La struttura che ci ospita, gestita da un cordiale signore italiano, non offre escursioni. Quindi ci organizziamo con i ragazzi della spiaggia. Conosciamo subito Ali, che con i suoi modi discreti e gentili, oltre all’italiano fluente, diventa la nostra guida.
Giorno 5: snorkelling e Jozani Forest
Dopo una bella giornata di relax cominciamo alla grande con le attivitร ! Al mattino usciamo a fare snorkelling con i ragazzi della scuola di kitesurf.
Come รจ noto, la costa est di Zanzibar รจ riparata da una lunga barriera corallina, raggiungibile in barca o a piedi a seconda della zona e della marea. Nei primi giorni della nostra permanenza la marea non era mai molto bassa, quindi ne abbiamo approfittato per veleggiare con il catamarano. Noi avevamo portato solo due maschere, quindi le altre ci sono state fornite da loro.
La scuola di kitesurf sorge proprio sulla spiaggia di Uroa, e ci si puรฒ accordare con i ragazzi andando direttamente al loro “ufficio”, ma รจ molto piรน probabile che siano loro a cercare i turisti lungo la spiaggia.
Dopo pranzo siamo invece partiti alla volta della Foresta di Jozani, unico Parco Nazionale di Unguja.
La Foresta di Jozani รจ un ecosistema diviso in tre aree, dove si possono ammirare la foresta di manghi, l’area delle mangrovie e le celeberrime scimmiette rosse, il Colobo Rosso appunto.
Loro sono le vere star del Parco, il motivo principale per cui si paga il biglietto! Sono avvistabili molto facilmente, e si lasciano avvicinare ma non toccare. Comunque scattare qualche foto bella foto ricordo รจ molto semplice.
Giorno 6: Prison Island e Nakupenda
Questo รจ stato une dei giorni top! Ero molto curiosa di incontrare le famose tartarughe giganti di Aldabra, che a Zanzibar sono ospitate a Prison Island.
Partiamo di buon mattino alla volta del porto di Stone Town, dove una piccola imbarcazione a motore ci porta fino a Prison Island. La visita dura circa un’ora, ma รจ molto piacevole fermarsi di piรน ad osservare questi antichissimi animali che si muovono lenti negli ampi giardini dell’isola.
Visto che l’escursione รจ organizzata per passare la pausa pranzo a Nakupenda, ci rimettiamo in barca e partiamo alla volta di questa famosa lingua di sabbia…che era praticamente impossibile vedere perchรฉ piena di gente all’inverosimile.
Sarร sicuramente un luogo paradisiaco, che merita di essere goduto in silenzio e quasi in solitudine, non certo come lo abbiamo vissuto noi, in mezzo ad una bolgia di gente che non finiva mai di alimentarsi.
Devo dire che l’organizzazione dei ragazzi รจ stata impeccabile: in pochi minuti hanno allestito per noi una tenda per stare all’ombra e hanno preparato un ottimo pranzo a base di crostacei. Abbiamo avuto tempo per riposare e fare il bagno, abbiamo mangiato divinamente ma il posto era davvero troppo affollato.
Al rientro al porto abbiamo fatto una rapida sosta al mercato di Stone town dove ho fatto scorta di spezie.
Giorno 7: relax
Giornata defaticante…passeggiata in spiaggia, tempo per assistere all’asta del pesce di Uroa, tanti bagni.
Giorno 8: Spice Tour e Stone Town
La giornata di oggi รจ dedicata in parte ad una delle escursioni piรน note e caratteristiche di Zanzibar. Non avevo particolarmente voglia di andare alla Spice Farm…il mio scopo era tornare nella magica Stone Town.
Ma, un po’ perchรฉ le farm sono di strada, un po’ perchรฉ sapevo che ai bambini sarebbe piaciuta sicuramente l’esperienza, siamo andati. E alla fine rimane comunque una delle cose piรน belle, interessanti e uniche che si possa fare a Zanzibar!
Abbiamo quindi visitato una farm, dove vengono coltivate molti tipi di spezie. In realtร non si visitano le piantagioni, bensรฌ zone che vengono create appositamente come aree didattiche, in cui vengono coltivati pochi esemplari di tutte le specie caratteristiche dell’isola. Lo sapevate che la cannella non nasce in bastoncini?! e che i chiodi di garofano prima di finire nei nostri dolci sono i pistilli di magnifici fiori? Durante la visita si posso apprendere davvero tantissime nozioni su prodotti che siamo abituati a vedere “finiti”, senza quasi mai conoscerne la storia e la provenienza.
Durante queste visite non manca mai la parte ludica, ovvero il ragazzo che si esibisce arrampicandosi su una palma da cocco a piedi nudi, e l’altro che intreccerร foglie di palma come se non ci fosse un domani confezionando cappellini, cravattini e collanine per tutta la famiglia. E voi contribuirete alla vostra pubblica gogna perchรฉ sicuramente vi sarete pitturati la faccia con quel bel frutto colorato di rosso! E quindi grande foto ricordo finale con cappello, cocco e faccia impiastricciata.
Cosรฌ conciati partiamo alla volta di Stone Town, la Cittร di Pietra.
Decadente, speziata, vissuta il giusto per emanare un fascino intramontabile. Se potessi scegliere una cittร dove vivere, molto probabilmente sarebbe Stone Town.
A Stone Town abbiamo preso una guida per il giro classico del centro storico. La cittร รจ piccolina e si gira bene in poche ore.
Un must รจ sicuramente raggiungere uno dei tanti locali affacciati sul mare per godersi un romantico e suggestivo aperitivo al tramonto.
Noi abbiamo concluso la nostra giornata cenando in un locale che propone cucina swahili, prima di rientrare a Uroa stanchi ma tanto soddisfatti.
Giorno 9 : spiaggia di Uroa e spot stelle marine
Passiamo l’ultimo giorno a Zanzibar con l’idea di struggerci davanti a tanta bellezza che stiamo per lasciare, cercando di imparare a memoria la posizione di ogni palma, ogni capanna e il viso di ogni bambino e persona che ha transitato nelle nostre vite durante la settimana.
Il carissimo Ali ci omaggia della sua presenza, parlandoci ancora delle loro abitudini, chiedendoci delle differenze con le nostre e accompagnandoci in un luogo un po’ remoto della spiaggia in questa giornata di marea molto molto bassa.
Riusciamo quasi a raggiungere a piedi lo spot delle stelle marine. Anche se non ci arriviamo, ne vediamo comunque tantissime, di varie forme e colori!
Back to continente
Giorno 10 : transfer a Dar es Salaam e visita cittร
Lasciamo Zanzibar per la nostra ultima tappa: una rapida visita a Dar es Salaam. Con un taxi torniamo al porto , riprendiamo il traghetto di Zanferries e arriviamo a Dar nel primissimo pomeriggio. Scarichiamo i bagagli in hotel e usciamo quasi subito, consci del fatto di avere pochissimo tempo a disposizione in una cittร gigantesca.
Ci troviamo nel quartiere del porto, il piรน antico della cittร . Per muoverci velocemente contrattiamo con un giovane autista di tuc-tuc una “visita guidata” alle aree di maggior interesse. Ci accompagna quindi al mercato del pesce, al Palazzo Presidenziale e ci fa attraversare uno dei piรน importanti manufatti dell’intera Tanzania: il Tanzanite Bridge.
Raggiungiamo Cocoa Beach, nella Oyster Bay, una delle zone turistiche di Dar es Salaam. La spiaggia รจ stretta ma molto gradevole, con diversi bei locali che si affacciano sull’oceano.
Torniamo verso Seaport, dove visitiamo la Azania Front Lutheran Cathedral e a seguire la Saint Joseph Cathedral, dove abbiamo la fortuna di assistere a un matrimonio cattolico.
Ultima tappa la moschea Al Jumaa Kitumbini. Io e i bambini non possiamo assolutamente entrare…ma diversi uomini che ci vedono lรฌ davanti propongono a Matteo di accedere. Peccato che i suoi pantaloni vengano ritenuti troppo corti, e quindi anche lui viene bloccato.
Giorno 11: rientro
Anche l’ultima notte del nostro bel viaggio finisce…all’alba partiamo alla volta dell’aeroporto, dove il nostro volo ci riporterร in Italia.
Organizzazione del viaggio e info utili
Cosa posso dire del nostro viaggio? E’ stato magnifico! Tempistiche, organizzazione, tappe, escursioni e alloggi. Tutto รจ stato all’altezza delle nostre aspettative. Quindi come ci siamo mossi per realizzarlo?
Voli
Grazie a Skyscanner ci siamo fatti un’idea del costo dei voli, che รจ sempre una voce che incide sensibilmente sul budget. Le alternative fra cui scegliere erano due: atterrare a Dar es Salaam e ripartire da Zanzibar (opzione piuttosto costosa), oppure fare A/R su Dar e raggiungere Zanzibar in ferry oppure con un volo interno. Abbiamo scartato subito quest’ultima ipotesi: purtroppo il 6 novembre un volo della compagnia Precision Air, proprio quella che stavamo valutano, precipita nel Lago Vittoria. Decido quindi arbitrariamente di evitare voli interni.
Non ci resta quindi che servirci del traghetto che collega Dar es Salaam a Zanzibar.
Prenotiamo quindi i nostri voli su Dar es Salaam con uno scalo a Il Cairo volando con Egypt Air.
Safari
Per il safari ci siamo ovviamente appoggiati ad un’agenzia. Dopo aver raccolto molte informazioni e letto decine di recensioni, optiamo per la Monkey Adventures, agenzia con sede ad Arusha.
I contatti sono sempre e solo via mail, sempre con la stessa persona, molto puntuale e precisa nelle comunicazioni e offerte che condivide con noi. Cuce su misura per noi l’esperienza di 3 giorni/2 notti alloggiando all’Africa Selous Camp e programmando per noi il boat safari, il game drive di un giorno interno e il walking safari, piรน il trasferimento e la guida.
Ferry
Sapendo che i nostri programmi prevedevano di trasferirci a Zanzibar, l’agenzia si offre di acquistare per noi i biglietti del traghetto, sia andata che ritorno. La cosa mi ha fatto molto piacere, visto che stavo trovando molte difficoltร a contattare la prinicpale compagnia di ferry, la Azam Marine. Ed effettivamente l’agenzia ci ha fatto viaggiare con un’altra compagnia, la Zanferries, che mi sento di consigliare a occhi chiusi: i traghetti sono recenti e super accessoriati. Anche il sito web รจ facilmente fruibile e i biglietti si possono acquistare molto facilmente.
Alloggio a Zanzibar
Forse la parte piรน semplice: grazie al sempiterno Booking. com abbiamo individuato la struttura che faceva per noi, nella zona che faceva per noi. Abbiamo alloggiato al Moonshine Boutique Hotel, che offre stanze, bungalow e anche una villa, che รจ la soluzione che abbiamo scelto noi. Si tratta di una casa molto grande, su due piani, con tre camere da letto (una singola, una doppia e una tripla), due bagni e un ampia zona giorno. Ci sarebbe anche una pseudo cucina ma ci sono solo lavabo e bollitore.
Documenti e visto
Per entrare in Tanzania serve il passaporto con validitร residua di almeno sei mesi. E’ inoltre necessario acquistare il visto turistico.
Il Governo della Tanzania sta riducendo la possibilitร di acquistare il visto all’arrivo, promuovendo invece l’acquisto prima del viaggio attraverso il sito dedicato. Purtroppo si incontrano ancora molte difficoltร nell’acquistare il visto online perchรฉ il sito รจ molto instabile. Abbiamo quindi optato per prenderlo al nostro arrivo in aeroporto. Il costo non cambia (50$) ma รจ stata l’unica volta in cui hanno cercato di fregarci, quindi attenzione. I funzionari cercheranno di farvi credere che il POS non funziona e di farvi pagare in contanti, magari facendo anche sparire qualche banconota.
Telefono e connessione dati
Per avere sempre un accesso a internet (almeno per navigare e accedere a Whatsapp) ho scelto di provare l’utilizzo di una e-sim. Non ho indagato la possibilitร di acquistare una sim locale all’aeroporto di Dar es Salaam perchรฉ il nostro arrivo era previsto all’alba, e temevo di trovare tutto chiuso. In realtร alle cinque del mattino i pochi esercizi presenti erano aperti e operativi.
Moneta
La moneta ufficiale รจ lo Scellino Tanzaniano, ma i dollari americani sono accettati ovunque. Un po’ piรน di difficoltร si ha con l’euro, che viene visto di buon grado a Zanzibar ma non in Tanzania continentale. E comunque viene scambiato 1 a 1 con il dollaro, quindi a volte non conviene proprio.
Noi siamo partiti con dollari americani, e appena arrivati in aeroporto ne abbiamo cambiati un po’ ( qualcosa come 20 $) facendoci dare il resto della colazione in scellini. Gli scellini sono indispensabili nei mercati locali dove i prezzi sono davvero molto bassi…se avessi dovuto comprare 1 $ di frittelle al mercato ci avrei seppellito la macchina.