Pompei è uno dei siti archeologici più visitati in Europa, con una storia che l’ha resa unica: nel 79 d.C. questa prosperosa città viene colta di sorpresa dalla potentissima eruzione del vulcano Vesuvio, situato a poche decine di chilometri.
Centinaia di metri cubi di materiale piroclastico piovono ininterrottamente per tre giorni, seppellendo ogni cosa sotto 6 metri di cenere e detriti e cristallizzando quel 24 ottobre di quasi duemila anni fa.
Da allora e fino a due secoli fa, di Pompei non si sa più nulla.
Ma da quando fu riscoperta nel 1748, non si è mai smesso di scavare, e ogni nuovo elemento portato alla luce ci racconta un pezzetto in più della quotidianità di quei tempi.
Tutto questo ci racconta anche di quanto Pompei sia grande…e di quanto possa essere impegnativa una visita al sito archeologico.
Pompei è vasta, assolata, molto frequentata, e spostarsi a piedi lungo le meravigliose strade romane di circa 2000 anni non è certo come camminare lungo le nostre moderne vie (o forse si!?)
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Visitare Pompei
Ma ci sono alcuni accorgimenti che possiamo prendere per rendere la nostra visita a Pompei in famiglia non solo interessantissima dal punto di vista culturale, ma anche comoda e pratica.
1. Consultare il sito ufficiale
Un consiglio che sembrerà scontato: consultare il sito ufficiale degli Scavi Archeologici di Pompei vi darà tantissime informazioni sui vari percorsi che si possono fare, i tempi di percorrenza e le varie case e strutture che si incontrano.
Consultando il sito prima di arrivare si può già avere un’infrastruttura di quelle percorso si desidera fare e di quanto tempo servirà .
2. Portare snack e acqua
Visitare Pompei richiede diverse ore e tanti chilometri percorsi a piedi. Inoltre il sito è molto grande e poco ombreggiato. Se viaggiate con bambini o ragazzini vi consiglio di portare uno zaino con borraccia, snack, se non addirittura il pranzo al sacco.
I punti ristoro all’ interno degli scavi di Pompei non sono molto e sono spesso affollati. Nel nostro caso, quando siamo arrivati, diversi prodotti erano terminati.
Avere con sé dell’acqua e qualcosa da mangiare durante la visita può evitare momenti di panico e svoltarvi la giornata!
Lungo le vie di Pompei sono disponibili numerose fontane in cui riempire borracce e bottiglie, ma l’acqua non è particolarmente fresca.
3. Fare una visita guidata
Premetto che non abbiamo utilizzato l’audio guida di Pompei quindi non so dare un giudizio, ma visitare un sito archeologico come Pompei senza una guida è come presentarsi ad un esame senza aver aperto un libro: non si capisce niente e non si porta a casa niente.
Le indicazioni in giro per la città sono sì presenti agli ingressi delle case e degli edifici pubblici principali, ma sono molto basiche e stringate. Diventa davvero difficile capire come erano costruiti, le incredibili tecniche idrauliche utilizzate senza qualcuno che ce le spieghi.
Inoltre, sebbene insieme ai biglietti di ingresso venga consegnata una mappa dettagliata, muoversi a Pompei non è così semplice! La città è un vero e proprio labirinto, e sbagliare strada è più facile di quello che si pensa. Una visita guidata di due ore permette di toccare rapidamente molti dei punti principali della città di Pompei e avere moltissime informazioni e curiosità sulla storia di questo sfortunato luogo.
4. Avere con sè la mappa della cittÃ
Davvero imprescindibile muoversi almeno con la mappa! Sebbene già con questa sia comunque abbastanza semplice sbagliare strada, muoversi senza una cartina è una vera follia.
Pompei è vasta, basti pensare che ospitava 20 mila abitanti, con moltissime strade e incroci.
5. Dove acquistare i biglietti
I biglietti per accedere al sito archeologico di Pompei sono acquistabili sia online ( rivenditore ufficiale TicketOne) sia nelle biglietterie presenti ai vari ingressi.
Attenzione però: per chi viaggia con minori, questi hanno diritto all’ingresso gratuito, che però non è acquistabile online.
Quindi se come noi vi apprestate a visitare Pompei con i vostri figli 0-18, sarà obbligatorio passare dalle biglietterie fisiche dove, a questo punto, si potranno acquistare tutti i biglietti.
Il consiglio è andare al mattino all’ apertura ( ore 9:00) per evitare code.
6. Scegliere la stagione giusta
Non sempre si possono scegliere i periodi di ferie, lo sappiamo bene. Infatti abbiamo dovuto visitare Pompei in un assolato venerdì di luglio.
Il caldo era davvero opprimente e quando siamo usciti alle 14 circa, qualcuno fra le persone che invece a quell’ora entravano si è sentito male.
Come già detto più su, le zone d’ombra e il verde a Pompei scarseggiano, e vengono meno le possibilità di mitigare un po’ la calura estiva. Unico aiuto: le frequenti fontane, utili sia per rinfrescarsi sia per riempire le borracce.
Detto questo, visitare Pompei in primavera o all’ inizio dell’ autunno avrà tutto un altro sapore, soprattutto se si viaggia con bambini piccoli.
La nostra visita a Pompei
Per la nostra prima volta a Pompei abbiamo scelto di recarci agli scavi alle nove del mattino, all’apertura delle biglietterie.
Siamo entrati dall’ingresso di piazza Immacolata, il più vicino al centro della città . Non abbiamo trovato coda, e in pochi minuti avevamo i nostri biglietti.
Appena passati i tornelli abbiamo incontrato una guida, e abbiamo atteso che si formasse un gruppo di 10 persone per cominciare la nostra visita guidata. In alternativa le visite guidate si possono prenotare.
Dall’ingresso di piazza Immacolata si accede subito alla palestra dove i gladiatori si allenavano. È ancora visibile la vasca che fungeva da piscina. Già in questo ambiente la guida ci fa notare un particolare strabiliante: disseminati nel giardino si vedono ancora i punti in cui sorgevano gli alberi. Della parte interrata del tronco, immediatamente bruciata a contatto con il materiale piroclastico, è stato ottenuto il calco in gesso.
Quindi oggi sappiamo esattamente dove fossero posizionati gli alberi di Pompei.
Inoltre, lavorando agli scavi, si decise di ripiantumare la città con le stesse specie arboree presenti allora. Dettaglio, quest’ultimo, che rende particolarmente veritieri gli ambienti.
Di fronte alla palestra si può visitare l’anfiteatro dove si consumavano gli incontri tra gladiatori.
La visita prosegue con la prima Domus del nostro percorso: la Praedia di Giulia Felice. Questa abitazione molto ben conservata ci permette di capire molto bene come fossero costruite le case degli abbienti di Pompei. Si possono vedere l’ampio giardino con fontane, le stanze riccamente affrescate e l’impianto idraulico che permetteva a Giulia Felice e ai suoi ospiti di godere dell’acqua corrente. Pare inoltre che questa domus sia stata il primo albergo della storia: i nobili che volevano sostare a Pompei per affari, potevano alloggiare in una delle camere a pagamento.
La Praedia di Giulia Felice è affacciata proprio sul decumano di Pompei, chiamata dai primi archeologi Via dell’Abbondanza. Su questa via, costituita da grossi massi e affiancata da marciapiedi, si affacciavano moltissime attività commerciali come botteghe di alimentari, fabbri, notai.
Lungo via dell’Abbondanza visitiamo la domus della Venere in Conchiglia, così chiamata per l’affresco che rappresenta la dea distesa in una conchiglia, e quella di Octavius Quarto, una grande Domus dotata di un favoloso impianto idrico che permetteva di avere una fontana zampillante che raggiungeva i tre metri di altezza.
Lasciamo via dell’Abbondanza per dirigerci verso la Casa del Triclinio Estivo, con un grande vitigno che è stato ricostituito con le viti di allora.
Da qui ci dirigiamo alla Casa dei Fuggiaschi per uno dei momenti più toccanti di tutta la visita: qui 13 calchi di altrettante vittime dell’ eruzione sono cristallizzate nel tentativo di fuga. Uomini, donne e bambini sono ripresi negli ultimi istanti della loro vita.
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Ritorniamo su via dell’Abbondanza per visitare la casa e il thermopolium di Vetutius Placidum, una sorta di negozio di alimentari dove acquistare cibo rapidamente. Qui è stato trovato un sacchetto di monete, si suppone l’incasso della giornata dell’ eruzione. La casa dell’oste si sviluppa dietro al negozio ed ha un ingresso indipendente dal vicolo.
Terminiamo la nostra visita guidata con l’ Insula dei Cast Amanti, un’area di Pompei dove ancora si sta scavando. È stupefacente osservare archeologi e restauratori mentre lavorano su case e affreschi che da poco sono tornati alla luce dopo quasi duemila anni di oscurità .
La nostra guida ci accompagna all’area ristoro e ci saluta, mentre noi decidiamo di investire ancora un paio d’ore a Pompei, durante le quali visitiamo parte dell’area compresa nel Regio VII. Devo dire che con grande piacere abbiamo anche passeggiato senza una meta, scoprendo man mano ciò che ci si presentava davanti.
Spero che i nostri consigli vi tornino utili se deciderete di visitare Pompei!