Visitare Roma con i bambini in un solo giorno è piuttosto pretenzioso. Roma richiederebbe come minimo una settimana, e solo per vedere le cose principali! Il mio itinerario a Roma di un giorno è stato un pretesto per portarci i miei bambini. Tra l’altro ero convintissima di avere successo, e invece… Troppe cose vecchie secondo mia figlia Eva, 8 anni. Come darle torto! In realtà a fine giornata siamo stati tutti soddisfatti. Girare Roma in un giorno e a piedi è stata una bella sfacchinata, ma ho capito di aver avuto una buona idea quando mi ha chiesto un’altra moneta per illuminare gli affreschi di Caravaggio nella chiesa di San Luigi dei Francesi.
Vuoi conoscere il nostro itinerario di 1 giorno a Roma? Allora mettiti comodo e leggi fino in fondo!
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Visitare Roma con i bambini: dove portarli per non annoiarli a morte?
Abbiamo raggiunto Roma in treno, in una assolata giornata di luglio. Siamo arrivati piuttosto presto: alle 9 eravamo già sulla metro per il Colosseo, giusto un paio di fermate da Roma Termini. Il mio itinerario a Roma con i bimbi prevede un percorso di circa 8 chilometri, e di utilizzare la metropolitana solo per raggiungere la prima tappa e per tornare in stazione Termini alla fine del percorso. Due punti di interesse sono piuttosto decentrati rispetto a tutti gli altri, ma ho cercato di raccogliere monumenti e piazze che potessero suscitare l’ interesse dei bambini per le storie leggendarie che ruotando attorno ad essi…e quindi non potevo escludere il Colosseo e la Bocca della Verità , due simboli della Città Eterna.
Roma con i bambini: il Colosseo e la Bocca della VeritÃ
Sì perché il nostro itinerario per visitare Roma con i bimbi comincia proprio da uno dei suoi simboli: il mitico Anfiteatro Flavio, meglio noto come Colosseo.
Non avevo la minima intenzione di visitarlo internamente. L’idea era guardarlo da fuori e raccontare qualche storia di gladiatori ai bambini, e magari fare qualche foto con i gladiatori in carne ed ossa. L’ ultima volta che ero stata a Roma con le amiche ricordo distintamente nugoli di ragazzi ben piazzati mascherati da gladiatori romani. Ma giustamente il giorno che porto i bambini a Roma non ce n’è manco uno. Prosegue dunque il nostro itinerario che, con una lunga passeggiata ci porta alla Bocca della Verità .
La Bocca della Verità dista circa 1,5 chilometri dal Colosseo. Questa passeggiata ci permette di vedere da vicino l’ Arco di Costantino e di costeggiare il Circo Massimo. E’ un tratto che a piedi risulta molto tranquillo e sicuro, con giusto un paio di attraversamenti pedonali. Per il resto si cammina sempre su marciapiedi molto larghi.
Avevo raccontato ai miei bambini la storia della Bocca della Verità , di come mordesse le mani a chi raccontava bugie… Ho attirato moltissimo la loro attenzione e hanno camminato senza difficoltà . Una volta arrivati, abbiamo trovato parecchia fila per fare una semplice foto. Ci siamo accodati ma nel frattempo i bimbi hanno capito che non c’era niente di magico in quella faccia di pietra! Quando poi, leggendo una guida, abbiamo scoperto che probabilmente era solo la copertura di un tombino le loro boccucce si sono torte in una smorfia di disgusto. Insomma, è finita che hanno acconsentito a fare la foto per fare un favore a me…ma quando è stato il momento di infilare le manine nella bocca, ecco un attimo di titubanza misto a terrore: la leggenda è stata efficace!
Da piazza di Trevi a piazza Navona alla ricerca di fontane , elefantini paffuti e piedoni di marmo
Proseguiamo lungo via Petroselli prima e via del Teatro Marcello poi, per raggiungere la nostra tappa successiva: la Fontana di Trevi. Anche in questo caso il tratto a piedi è impegnativo, più di 3 chilometri. Ci hanno aiutato la maestosità dell’ Altare della Patria di piazza Venezia (soprattutto per le fontane antistanti, lo ammetto!) e la bellezza della Colonna Traiana a raggiungere la meta. In alternativa si può prendere il bus 83 da piazza Bocca della Verità e arrivare a 250 metri dalla Fontana di Trevi.
Da qui, in meno di 2 chilometri di passeggiata ci si riempie gli occhi di bellezza e curiosità , anche per i bambini.
Cominciamo proprio dalla magnifica Fontana di Trevi. Ricordavo una buonissima gelateria proprio nei pressi di piazza di Trevi, e far toccare l’ acqua ai bambini o lanciare una monetina mi sembravano buone idee per mantenere alto il loro umore. In realtà piazza di Trevi è perennemente troppo affollata, con vigili urbani che fischiano in continuazione a chiunque sfiori il marmo della vasca.
La folla di turisti era davvero incredibile, è stato molto difficile raggiungere la fontana. Dopo una rapida occhiata siamo dovuti fuggire in fretta.
Quindi proseguiamo il nostro cammino per raggiungere un’ altra famosissima piazza romana: piazza Navona. Ma per raggiungerla facciamo una piccola deviazione percorrendo un breve tratto di Via del Corso e poi Via del Pié di Marmo.
Eva l’ ha notato per prima, all’ angolo con via S. Stefano del Cacco: un enorme piede di marmo bianco su un grande piedistallo. Come ci è arrivato qui? Di chi era? Il mistero è presto svelato: qui sorgeva un santuario egizio con un tempio dedicato ad Iside e Serapide. Il piede apparteneva a una enorme statua del culto. Fino al 1878 il Pié di Marmo si trovava nell’ omonima via, ma fu spostato per non intralciare il corteo funebre di Vittorio Emanuele II diretto al Pantheon.
Proseguendo, poco oltre si incontra un altro monumento che ai bambini è piaciuto moltissimo: l’ obelisco con l’ elefantino in piazza della Minerva.
Questo è uno dei nove obelischi egizi presenti a Roma. Per far sorridere i bambini davanti a questa opera progettata dal Bernini potrete raccontargli di come l’ elefantino venga soprannominato dai romani “pulcin della Minerva”, dove pulcino non indica il cucciolo della gallina bensì un porcino, ossia un maialino. Questo perché l’ elefantino è piuttosto tozzo.
Ma la storia in realtà è ancor più complicata e turbolenta: i frati dominicani contestarono al Bernini l’ uso di una statua con uno spazio vuoto sotto al peso dell’ obelisco. In realtà lo scultore aveva già costruito un basamento vuoto per sostenere un altro obelisco, quello di piazza Navona, senza nessun problema di stabilità .
Per accontentare i frati fu costretto ad aggiungere marmo sotto alla pancia del pachiderma, schermata poi con i paramenti. Ma per vendicarsi della loro ottusità , Bernini rivolse le terga dell’ elefante verso l’ ingresso del convento, in segno di disprezzo.
Arriviamo nella bella e ariosa piazza Navona, almeno qui non c’è troppa gente e i bambini riescono a correre e a osservare la fontana dei Fiumi.
Finalmente qualcosa che li interessa un pochino. Ma a svoltare la giornata è stato il negozio di giocattoli all’angolo con via Agonale.
Il negozio si chiama Al Sogno ed è un’opera d’arte, una sorta di museo per i bambini. Ci siamo intrattenuti una quindicina di minuti durante i quali loro si sono lustrati gli occhi e ricaricati. Ho investito una decina di euro nell’acquisto di due piccoli oggetti per loro, ed è subito tornato il buonumore.
Roma in un giorno, tre chiese sono abbastanza!
Concludiamo il nostro itinerario di un giorno a Roma con ben tre edifici ecclesiastici. Troppe per i bambini? A dire la verità ne abbiamo visitate solamente due: il Pantheon e San Luigi dei Francesi, mentre per quanto riguarda la basilica di San Pietro ci siamo dovuti accontentare di guardarla dall’esterno. Peccato, perché la Pietà di Michelangelo è una di quelle sculture che trascende dall’età di chi la guarda, e sono convinta che anche agli occhi di un bambino avrebbe suscitato un moto di compassione. Un po’ come il Cristo Velato a Napoli.
Comunque, torniamo alle nostre chiese. Il Pantheon e San Luigi dei Francesi si trovano a poche centinaia di metri da Piazza Navona.
Il Pantheon, con la sua pianta rotonda e l’apertura in cima alla cupola è talmente bizzarra da risultare subito una location speciale. Se poi ci vogliamo mettere che la nonna si addormenta su una sedia… Il gioco è fatto!
L’accesso al tempio del Pantheon è gratuito e segue i seguenti orari: da lunedì a sabato 8,30-19,30, domenica e festivi domenicali 9-18, festivi non domenicali 9-13,30.
Ma il meglio deve ancora venire… Almeno per me. San Luigi dei Francesi si fa trovare a fatica, con la facciata completamente coperta da impalcature. Varchiamo l’ingresso e troviamo una chiesa in stile barocco che è un vero gioiello. È la chiesa della comunità francese a Roma ed è famosa (ma neanche troppo a dire il vero) per la cappella Contarelli, in fondo alla navata sinistra.
Mathieu Cointrel (italianizzato in Matteo Contarelli) aveva acquistato l’ultima cappella della navata sinistra della chiesa ma morì molto prima di vederla come la conosciamo noi oggi, ovvero con lo splendido Ciclo di San Matteo di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.
Sembra incredibile, ma entrando in questa piccola e anonima (esternamente) chiesa si possono ammirare tre delle più grandi opere del Caravaggio al prezzo di 1 euro: tanto è richiesto per illuminare la piccola cappella per un paio di minuti. Noi di euro ne abbiamo lasciati cinque, perché Eva non ne aveva abbastanza di osservare fin nei dettagli le tre scene ritratte: La Vocazione di San Matteo, San Matteo e l’Angelo e infine Il Martirio di San Matteo.
La chiesa di San Luigi dei Francesi è aperta tutte le mattine dalle 9,30 alle 12,45 (sabato fino alle 12,15 e domenica dalle 11,30) e tutti i pomeriggi dalle 14,30 alle 18,30. Ingresso gratuito.
San Luigi dei Francesi è secondo me una tappa imperdibile a Roma, con o senza bambini.
Il nostro itinerario a Roma di un giorno è quasi al termine. Manca un’ ultima tappa, che richiede anche un ultimo intenso sforzo: raggiungere a piedi Piazza San Pietro. Si tratta di camminare ancora una ventina di minuti abbondanti… Attraversiamo il Tevere davanti a Castel Sant’Angelo raccontando di segrete e corridoi nascosti, ma via della Conciliazione è davvero lunga… Per fortuna diversi ambulanti alleggeriscono la passeggiata, e approfittiamo per acquistare il nostro souvenir più classico: una calamita.
Arrivare in piazza San Pietro dona solennità al nostro itinerario a Roma, anche se dobbiamo abbandonare immediatamente l’idea di entrare in basilica: la fila ai controlli è impressionante.
Non ci resta che raggiungere la metropolitana Ottaviano e tornare in stazione, diretti a Montefiascone dove ci attendono ancora un paio di giorni di vacanza.
Come raggiungere Roma
Eravamo in dubbio se raggiungere Roma in auto o in treno. Alla fine abbiamo scelto il treno per due ragioni: eliminare il problema di dover parcheggiare la macchina, e potersi rilassare dopo una lunga giornata a piedi.
Le linee ferroviarie che raggiungono Roma sono diverse, ma la più servita è quella che passa per Roma Termini.
Per chi volesse comunque arrivare in auto, l’autostrada di riferimento è la A1 Autostrada del Sole, uscita Roma. Per chi come noi si ferma un giorno solo, il consiglio è quello di raggiungere un capolinea della metro o di una linea degli autobus, e poi arrivare in centro con i mezzi pubblici.